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Scuola e precariato: la nostra proposta

Nazionale,

Da anni siamo impegnati in una lotta costante e tenace per la stabilizzazione di quel personale della scuola che, di fatto, viene sfruttato anno dopo anno in ragione dell’assenza di una volontà politica che metta la scuola al centro della propria agenda.

Da sempre rappresentiamo in ogni mobilitazione e ai tavoli contrattuali i diritti dei docenti e del personale ATA precario. Lo abbiamo fatto anche in occasione del rinnovo contrattuale del CCNL 2016/18, quando abbiamo chiesto l'equiparazione di tutti i diritti dei precari a quelli del personale di ruolo e denunciato la firma di questo CCNL che non recepisce nessun nuovo diritto contrattuale per i precari a cui si continua a richiedere sempre e solo doveri.

Chiedere come sindacato l’assunzione in ruolo di tale personale significa non solo riconoscere un diritto acquisito nel tempo in virtù del lavoro prestato, ma anche migliorare la qualità della scuola pubblica statale, un’istituzione sempre più in ginocchio a causa della totale assenza di risorse e investimenti che i governi succedutisi negli anni hanno messo in pratica. La scuola è stata per troppo tempo considerata come una sorta di gigantesco bancomat dal quale prelevare risorse da investire in altri settori.

Il 30 novembre 2018 abbiamo indetto e organizzato uno sciopero con una piattaforma chiara che poneva al centro due punti a nostro parere necessari per il rilancio della scuola statale: l’ampliamento dell’organico, con la trasformazione delle cattedre “di fatto” in posti “di diritto”, e l’immissione in ruolo immediata, senza alcun concorso, per tutti i docenti con 36 mesi di servizio. Non chiediamo la Luna, ma il riconoscimento del lavoro prestato da decine di migliaia di lavoratori, senza i quali gli istituti di tutta Italia semplicemente non avrebbero potuto funzionare.

Grazie alla nostra mobilitazione abbiamo ottenuto un incontro con il sottosegretario all’Istruzione. Il 12 febbraio andremo al MIUR a sottoporre il nostro documento ufficiale sulla scuola. In vista di tale incontro, abbiamo organizzato una serie di assemblee per confrontarci con i lavoratori e le lavoratrici. Di seguito, la proposta che intendiamo discutere nelle assemblee e sottoporre all’attenzione del Ministro alla Pubblica Istruzione.

 

CHIEDIAMO

 

Un bando riservato per la costituzione di una graduatoria permanente provinciale per chi ha 3 anni di servizio (vedi nota).

La graduatoria, per soli titoli, vedrà l’inserimento di coloro che sono presenti nelle terze fasce delle graduatorie d’istituto e hanno maturato 3 anni di servizio (vedi nota) negli ultimi dieci anni, e servirà per il conferimento delle assunzioni a tempo indeterminato e per il conferimento degli incarichi di supplenza annuali (31/08) o fino al termine dell’attività didattica (30/06).

La graduatoria per il ruolo verrà utilizzata una volta esaurite le GAE provinciali, le GM e le GMRE regionali.

La graduatoria per gli incarichi a tempo determinato sarà utilizzata in subordine a quella provinciale degli abilitati di seconda fascia.

L’anno di prova deve avere valore abilitante.

Il prossimo rinnovo contrattuale dovrà sancire l’equiparazione giuridica del personale precario con quello a tempo indeterminato, mettendo fine ad una differenziazione ingiusta perpetrata dai sindacati firmatari.

Nelle more della realizzazione della graduatoria provinciale, chiediamo, in relazione al prossimo concorso riservato, l’80% dei posti riservati e l’esenzione dai 24 CFU per tutti coloro che hanno maturato tre anni di servizio (anche non continuativo, vedi nota) negli ultimi dieci anni.

Nell’eventualità che il quadro politico e le scelte governative non vengano incontro alle nostre richieste, consideriamo l’avvio di un percorso abilitante speciale l’extrema ratio per garantire la professionalità dei docenti precari con tre anni di servizio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA:

Per la valutazione degli anni di servizio, si precisa che è valido l’anno scolastico in cui siano stati svolti almeno 180 giorni di servizio anche non continuativo, oppure, ai sensi dell’articolo 11 comma 14 della legge n. 124/99, un servizio prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.