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Scuola e mobilità: la proposta USB

Nazionale,

Il 12 febbraio i delegati di USB Scuola incontreranno il sottosegretario Giuliano, per discutere alcuni degli argomenti sui quali abbiamo basato il nostro sciopero del 30 novembre. Uno dei principali, insieme alla risoluzione del precariato, è la mobilità, in particolare per tutte e tutti quelle/quegli insegnanti obbligati ad abbandonare le proprie case, famiglie e i posti di lavoro occupati per tanti anni a causa del folle algoritmo della legge 107.

Al sottosegretario presenteremo la nostra proposta:

un sistema di percentuali della mobilità che garantisca il 50% ai trasferimenti interprovinciali per i prossimi cinque anni, così da garantire il ritorno dei docenti esiliati, rifiutando la diminuzione progressiva delle aliquote al 30% e al 25% per i trasferimenti interprovinciali, stabilito da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda nel contratto sulla mobilità. La richiesta è attuabile attraverso la trasformazione dell’organico di fatto in diritto nei prossimi due anni, per una quota annuale di 30.000 posti, l’aumento del tempo scuola, per una quota di 10.000 posti all’anno per i prossimi due anni, al fine di garantire il servizio alle famiglie che ne fanno richiesta e consentire di affrontare l’annoso problema del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria;

l’utilizzo dei posti derivanti dai pensionamenti di quota 100, che per questioni di tempistica non entreranno nell’organico di diritto, per un piano straordinario di mobilità interprovinciale e immissioni in ruolo per una quota del 50 e 50;

l’adeguamento dell’organico di diritto sul sostegno con tutti i posti in deroga (ormai stabili da un decennio) che annualmente vengono autorizzati dagli USR;

la reintroduzione delle compresenze, tagliate dalla Gelmini e l'eliminazione progressiva del potenziamento;

il riconoscimento del servizio pre-ruolo sul sostegno per il raggiungimento del quinquennio, in ragione del fatto che il lavoro svolto dal precario e dal docente di ruolo non è in alcun modo differenziabile;

Il riconoscimento, nelle graduatorie interne d’istituto, del pieno punteggio per gli anni di precariato a tutto il personale della scuola e parimenti agli anni svolti come personale di ruolo;

il riconoscimento dei titoli culturali quali le scuole di specializzazione e abilitazione (SSIS), i corsi TFA e PAS, nonché le pubblicazioni (come avvenuto nell'ambito del concorso per abilitati 85/2018).

In capo ad ogni richiesta di USB Scuola è il rifiuto netto e deciso di qualunque tentativo di vincolare i futuri immessi in ruolo per più anni, in violazione del diritto alla mobilità sul territorio nazionale come sancito dalla Carta Costituzionale