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Editoriale

Lorenzo e quel filo rosso che attraversa i secoli.

Roma,

“Mi chiamo Lorenzo, ho 32 anni, sono nato e cresciuto a Firenze. Ho lavorato per 13 anni nell’alta ristorazione: ho fatto il cameriere, il sommelier, il cuoco. Mi sono avvicinato alla causa curda perché mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una società più giusta più equa. L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti. Poi è scoppiato il caos a Afrin e ho deciso di venire qui per aiutare la popolazione civile a difendersi”.

 

Lorenzo ha combattuto nelle milizie curdo-siriane Ypg, e da un anno e mezzo era impegnato nelle operazioni contro le ultime sacche del califfato islamico intorno a Baghouz.

Occorre tornare indietro nel tempo per capire sino in fondo il messaggio che ci lascia Orso. In un’epoca nella quale l’individualismo e la disillusione arrivano a sfociare nel più buio nichilismo, la sua scelta lo lega alla migliore storia dell’Internazionalismo militante. Dalla guerra civile spagnola al Granma dei rivoluzionari cubani, dalla lotta al fianco dei palestinesi nel 1982 contro l’offensiva israeliana condotta da Sharon, sino alle pagine gloriose di resistenza e vittoria contro le truppe imperialiste denominate “Isis” in Siria.

 

Orso è parte di un filo rosso di combattenti disposti a dare la vita per difendere un progetto rivoluzionario contro tutto e tutti, che ha attraversato il “secolo breve” sino a questo “secolo buio”, nel quale la crisi di un modello economico e sociale ci porta di nuovo schiavitù, fascismo, colonialismo e guerra.

 

Grazie Orso, il tuo è un raggio di luce che rompe le tenebre dell’oggi, proiettandoci in un futuro possibile. Basta Volerlo!

 

USB DIPARTIMENTO INTERNAZIONALE