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Editoriale

A Napoli i mezzi pubblici non hanno diritto di fermata. USB scrive ad ANM e Comune: intervenire con urgenza

Roma,

A Napoli i mezzi del trasporto pubblico locale hanno diritto di fermata per far salire e scendere i passeggeri? Sembrerebbe di no, dal momento che con mossa geniale si è persino deciso di creare zone di parcheggio a pagamento proprio in corrispondenza delle fermate.

Un controsenso e una clamorosa violazione delle norme del Codice della Strada (decreto legislativo 285/92), in particolare dell’articolo 151, che prescrive la delimitazione delle zone di fermata e la loro suddivisione in tre parti con apposita segnaletica orizzontale per una lunghezza non inferiore ai 36 metri.

Il tutto va ad aggiungersi agli annosi problemi con i quali i lavoratori ANM devono abitualmente scontrarsi per espletare il servizio pubblico: mezzi in sosta vietata, cassonetti per i rifiuti in corrispondenza delle fermate, paletti parapedonali posizionati senza criterio e chi più ne ha più ne metta.

L’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato e la RSU USB di ANM hanno perciò inviato una lettera all’azienda e agli assessori comunali competenti invitandoli ad adeguare urgentemente le strade di Napoli alla normativa, delimitando le aree di fermata ed eliminando gli ostacoli, nonché a intensificare i controlli da parte della Polizia Locale contro la sosta selvaggia. Il tutto a garanzia della regolarità dell’esercizio e a tutela della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori.

È paradossale che una città che si vanta di avere la fermata più bella del mondo a via Posillipo, con vista spettacolare sul golfo, non riesca a garantire la regolare fruibilità di tutte le altre fermate cittadine. Occorre intervenire subito.

 

USB Lavoro Privato Napoli