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Editoriale

SCIOPERO ALITALIA, IN CENTINAIA A FIUMICINO CON USB. NO DI CGIL-CISL-UIL A MANIFESTAZIONE UNITARIA

Nazionale,

Dal sindaco e dal vescovo di Fiumicino solidarietà ai lavoratori in lotta

Lo sciopero di 24 ore dei lavoratori dell'Alitalia e delle aziende dell'indotto e del trasporto aereo contro il piano industriale della compagnia e la richiesta di circa 2mila esuberi ed il taglio delle retribuzioni del personale navigante tra il 20 ed il 30% ha provocato la cancellazione di centinaia di voli: al 60% preventivamente azzerato da Alitalia, si sono aggiunti quelli che durante la giornata sono saltati via via che l’adesione dei lavoratori allo sciopero cresceva, mettendo in crisi il piano d’emergenza varato dalla compagnia.

USB ha dato vita alla manifestazione nei pressi del Terminal 1 di Fiumicino, con la partecipazione di centinaia di lavoratori Alitalia e dell'indotto del trasporto aereo, e ha inoltre partecipato al presidio presso il Centro Equipaggi dell'Aeroporto. Mentre si svolgeva la manifestazione e si susseguivano gli interventi, tra i quali quello del sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, e di Gino Reali, vescovo della diocesi di Porto-Santa Rufina, nella quale ricade Fiumicino, esponenti di USB si sono recati nel luogo dove si svolgeva una terza assemblea indetta da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, proponendo di unificare le manifestazioni e di condividere una posizione comune da far approvare dai lavoratori e da riportare poi nelle trattative con Alitalia e governo, che riprenderanno domani.

Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno rifiutato le proposte USB, assumendosi così l’onere e la responsabilità della spaccatura tra i lavoratori. Una posizione questa assolutamente incomprensibile, dannosa e difficilmente giustificabile di fronte ai lavoratori in lotta.

In seguito USB ha organizzato un corteo che ha attraversato l'intero aeroporto e al quale hanno partecipato 400 lavoratori. Al termine del corteo si sono succeduti altri interventi di lavoratori ed ora si sta concludendo la manifestazione.

Francesco Staccioli, dell'Esecutivo nazionale USB, è intervenuto in mattinata ribadendo la necessità della nazionalizzazione dell'Alitalia e il giudizio assolutamente negativo sul Piano aziendale. Ha inoltre descritto ai lavoratori i 4 punti che USB ritiene assolutamente inderogabili nel confronto sindacale con governo ed azienda.

1. Nessuna perdita di posti di lavoro nel Gruppo, anche attraverso l’eventuale utilizzo temporaneo della strumentazione sociale disponibile, un piano di esodi volontari incentivati e un sistema di riqualificazione del personale verso le aree operative. Si blocchino le esternalizzazioni di attività del gruppo in quanto ingiustificate, senza alcun valore aggiunto né garanzie per i lavoratori coinvolti;
2. Nessun intervento che tocchi i livelli salariali acquisiti del personale, a partire da quello navigante, e tutela dei regimi di riposi e ferie quali strumenti a garanzia anche dei livelli occupazionali futuri oltre che della fatica operazionale;
3. Garanzie politiche ed avvio di un tavolo di settore che individuino un sistema di regole valide e applicabili per tutti gli operatori del settore, dai vettori alle aziende aeroportuali, che operano in Italia;
4. Avvio di un tavolo sul tema del recupero del precariato dentro gli aeroporti, a partire da quello di Roma Fiumicino, che intervenga anche in virtù delle previsioni di forte crescita nei prossimi anni.

USB TRASPORTO AEREO