USB dice no al daspo sindacale scattato nel pubblico impiego contro chi non sottoscrive il contratto collettivo nazionale e mercoledì 3 ottobre sarà presente per un volantinaggio informativo in 100 piazze italiane, davanti ad altrettanti uffici pubblici di Ministeri, Agenzie Fiscali, Inps, Inail e altre amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali.
In mezzo al silenzio mediatico racconteremo del vergognoso accordo tra l’amministrazione pubblica e i sindacati complici che pretende di escludere dalla contrattazione integrativa aziendale chi non sottoscriva il contratto nazionale.
Non una norma di legge, ma un accordo tra le parti studiato su misura per tagliare fuori ogni forma di dissenso, come quella rappresentata dall’Unione Sindacale di Base, colpevole di voler restituire voce alle lavoratrici e ai lavoratori mentre i sindacati gialli e clientelari soffocano ogni istanza di partecipazione.
Se un sindacato rappresentativo ai sensi delle norme vigenti in materia e del dettato costituzionale, se un sindacato che ha partecipato alle trattative presentando la propria piattaforma contrattuale sia all'ARAN che nelle assemblee nei posti di lavoro, ritiene che un contratto collettivo contenga degli elementi di peggioramento delle condizioni materiali deve poter esprimere il suo dissenso non apponendo la sua firma, rifiutando ricatti e condizionamenti.
La situazione a cui stiamo assistendo da diversi mesi ha, però, un elemento di ulteriore inquietudine che vogliamo denunciare: la richiesta di esclusione di USB per la contrattazione e persino per la semplice informativa e presenza ai tavoli sempre piu' spesso non nasce da parte pubblica ma dai sindacati firmatari.
La norma contenuta nell’art. 7 dello scandaloso contratto collettivo nazionale del 12 febbraio 2018 è inserita da tempo nei contratti del pubblico impiego e USB ha sempre affermato che rappresenta un attacco alla democrazia sindacale e per questo da tempo ha avviato dentro i posti di lavoro una raccolta di firme che ne chiede la cancellazione.
USB oltre a non firmare il contratto ha impugnato davanti al giudice l'art.7 e mercoledi 4 ottobre si terrà la prima udienza presso il Tribunale di Roma.
La democrazia sindacale non e'un problema di questa o quella sigla sindacale, non e' un problema dei “sindacalisti”: la democrazia sindacale è un tema che riguarda tutte le lavoratrici e i lavoratori e ne va denunciata la sua limitazione per impedire una deriva autoritaria e il soffocamento delle voci che esprimono il disaccordo.
Per questo alla vigilia dell' udienza lasceremo le nostre scrivanie e staremo agli ingressi degli Uffici pubblici per dare vita a una giornata di protesta e d’informazione. La mattina volantinaggio davanti ai posti di lavoro e il pomeriggio presidio davanti alla sede del Ministero per la Pubblica Amministrazione.
Questi gli appuntamenti lombardi:
Bergamo Tribunale ( via Borfuro, 11 B ) h. 8.30
Cremona Tribunale (via Tribunali 13 ) h. 8.30
Milano Agenzia Dogane Monopoli- Ufficio Monopoli Lombardia ( Via San Marco, 32 ) h.8.30
Milano Agenzia Dogane Monopoli ( Via Valtellina, 1 ) h. 9.30
Milano Agenzie delle Entrate Direzione Regionale ( via Manin 25, Via della Moscova 2, Via Tarchetti h. 12 ) h. 12
Milano Agenzia delle Entrate DP II ( Via Ugo Bassi, 4 B ) h. 12
Milano INPS filiale Mi ( Via Monte Bianco 58 ) h. 8-10
Altre sedi INPS: BERGAMO via V. Emanuele 5, BRESCIA via B.Croce 32, CREMONA pz.Cadorna 17, LODI via Besana 4 , VARESE via Volta 5: tutte dalle 8.30 alle 9.30
e altri se ne stanno aggiungendo