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Lazio

118. IL GATTO E LA VOLPE

Roma,

In allegato il volantino

 Nonostante scelte e percorsi diversi non è mai un bello spettacolo vedere un sindacato farsi megafono di una Direzione Generale, tanto più quando questa - dal suo insediamento - non ha fatto che attaccare diritti e salario dei lavoratori e delle lavoratrici.



Accade così che, tardivamente e un po’ in affanno, la cgil prende parola sulla vicenda degli Infermieri/e precari del 118, ma non certo per biasimare  il comportamento irresponsabile della Direzione Generale dell’ARES ma per accusarci di “creare allarmismi su presunti licenziamenti” … manco le avessimo spedite noi le lettere ai precari … che così recitano all’ultimo capoverso “Pertanto, in assenza della prescritta autorizzazione regionale, il contratto attualmente in essere con la SV sarà improrogabilmente risolto a far data dal 31.03.09, intendendosi quale ultimo giorno di servizio presso questa Azienda il 30.03.09”.



Noi siamo ben felici che, così come comunicato dalla cgil dopo ben 10 giorni di assordante silenzio, da sabato 30 marzo inizi la firma dei contratti a tempo indeterminato ma, a tutt’oggi il sopra citato testo è l’unico pezzo di carta in possesso dei precari, a parte l’ansia di perdere il lavoro e le paternalistiche rassicurazioni di qualcuno che, si sa, non fanno neanche reddito.



L’assunzione dei precari del 118 è un atto dovuto da parte della Direzione Aziendale e non subordinato ad alcuna autorizzazione Regionale non determinando alcun aggravio di spesa, e chiunque voglia far credere il contrario o è incompetente o è in malafede.



A difesa del diritto alla stabilizzazione dei precari noi continueremo la battaglia fino alla firma dell’ultimo contratto a tempo indeterminato che deve avvenire senza neanche un giorno di interruzione del servizio.

Continueremo ad interessare gli organi di informazione, la Regione, i Prefetti e i Sindaci, così come abbiamo fatto fino ad ora, visto che, oltre al diritto ad un lavoro stabile, è in gioco anche la qualità del servizio pubblico d’emergenza.