Da mesi si susseguono in tutta Italia picchetti ed iniziative contro i pignoramenti e gli sfratti, prendono corpo nuove occupazioni che coinvolgono sia nuclei familiari che giovani precari e studenti. Spesso queste lotte incontrano una repressione cieca e forte ma non arretrano di fronte all’assenza totale di soluzioni e risposte, dimostrando invece una crescente determinazione. Sono le nuove lotte per il diritto alla casa e all’abitare, frutto di una crisi economica che stanno pagando solo quei settori sociali subalterni che certamente non hanno la responsabilità di averla prodotta. Sono lotte importanti e preziose perché rappresentano un terreno formidabile di autorganizzazione, una risposta concreta alla disoccupazione, alla precarietà, a quella difficoltà ormai diffusa in larghi settori sociali di arrivare alla fine del mese. Soprattutto nella forma dell’occupazione di stabili pubblici e privati, le lotte per l’abitare pongono il conflitto non solo sul terreno della rivendicazione, ma su quello della riappropriazione diretta, dimostrando la possibilità materiale di liberare la propria vita dalle morse delle politiche di austerità, di riconquistare parte del reddito di cui veniamo quotidianamente derubati.
A partire da queste considerazioni, sulla scia dell’esperienza di riappropriazione in corso con lo “tsunami tour per il diritto all’abitare”, invitiamo i compagni e le compagne, le soggettività che hanno dato vita o intendono dare vita a queste lotte, ad un momento di confronto nazionale per l’ 1 ed il 2 Giugno a Roma. Abbiamo deciso di promuovere questo appuntamento, che si terrà in un luogo e una data simbolici, all’interno della caserma occupata dieci anni fa del Porto Fluviale nel quartiere Ostiense, per ragionare collettivamente attorno alla necessità di stabilire un collegamento più forte fra le lotte in corso ed allo stesso tempo alimentarne di nuove, per rendere in sostanza le lotte per l’abitare e per il reddito ancora più diffuse ed incisive.
Certamente il “governissimo” di unità nazionale che oggi guida il paese non potrà cavarsela con qualche provvedimento elettorale sull’IMU (magari salvaguardando come sempre vaticano e costruttori); dovrà al contrario fare i conti con chi la casa la sta perdendo, con chi la casa non ce l’ha, con chi non ce la fa più a sostenere mutui ed affitti da rapina. Per questo è necessario, a nostro avviso, costruire un percorso condiviso e sostenerlo chiaramente con lotte ancora più decise, visibili e vincenti.
Dal nostro punto di vista l’urgenza di una moratoria generalizzata degli sfratti e degli sgomberi e un piano di emergenza da realizzare nel giro di pochi mesi possono rappresentare un punto di partenza per arrivare a mettere in discussione complessivamente le “non politiche della casa” realizzate trasversalmente da tutti i governi negli ultimi 20 o 30 anni; politiche che hanno favorito soltanto gli interessi della proprietà con la cancellazione dell’edilizia residenziale pubblica, la vendita del patrimonio pubblico e di quello degli enti, il libero mercato degli affitti, le truffe dell’edilizia agevolata e del cosiddetto housing sociale, la deregulation nella gestione del territorio e dell’urbanistica ed il conseguente saccheggio delle città, l’emersione di vere e proprie bolle immobiliari.
Vogliamo porre allo stesso tempo al centro della discussione una l’idea di una lotta per il diritto alla casa che divenga sempre più lotta per il diritto all’abitare, di un conflitto fortemente costituente che rappresenti e proponga un modello altro di relazioni sociali a misura dell’essere umano e non del denaro e quindi anche rilanciare l’idea del riuso del costruito, del recupero e dell’autorecupero come battaglia contro le speculazioni e i poteri forti.
Vorremmo discutere ed elaborare, capire insieme come coordinare percorsi e lotte mettendo al centro del dibattito soprattutto la questione del reddito e della riappropriazione. Come riprenderci direttamente ciò che ci spetta senza arretrare nella difesa dei territori e dei beni comuni; nelle lotte sulla questione dei rifiuti e delle grandi opere, nelle lotte sul posto di lavoro.
Nella due giorni dell’ 1 e del 2 Giugno vorremmo anche dare spazio a tutto questo all’interno di un confronto finalizzato a comprendere insieme le prospettive di sviluppo di un movimento che su questo terreno, dentro un rilancio delle lotte per l’abitare ma anche oltre esse, possa mettere in campo pratiche e percorsi che possano porre larghi settori sociali in conflitto, fuori e contro le gabbie della precarietà e del capitale.
Sabato 1 Giugno ore 14: CASA – REDDITO – RIAPPROPRIAZIONE ASSEMBLEA PLENARIA
Proponiamo di ragionare, sin da ora, attorno allo sviluppo di un percorso diffuso di lotta e di scontro che possa sfociare ad Ottobre (o comunque in autunno) in una grande mobilitazione contro l’austerità e per il reddito. Una mobilitazione che riesca a portare in piazza da protagonisti tutti e tutte coloro che quotidianamente si battono per riconquistare case, spazi e reddito insieme a tutte le soggettività che oggi si ribellano all’austerità e ai sacrifici, che si dichiarano e si mostrano conflittuali e incompatibili.
Sabato 1 Giugno ore 18 Presentazione TAVOLI TEMATICI
Domenica 2 Giugno ore 10 Svolgimento e Sintesi TAVOLI TEMATICI
1) Riuso ed autorecupero contro la dismissione del patrimonio pubblico, del demanio e delle caserme.
2) Moratoria degli sfratti e degli sgomberi, realizzazione di piani di edilizia residenziale pubblica, caserme e su demanio e caserme. Da approfondire anche il ruolo della controparte regionale e degli ex IACP dentro una battaglia complessiva nei confronti del governo.
Potrebbe rivelarsi utile anche un confronto ed un tavolo specifico su: diritto di residenza e libertà di movimento (lotte dei rifugiati).
Sintesi dei punti condivisi e delle proposte emerse
Movimenti per il Diritto all’Abitare – Roma