Venerdì 15 luglio sarà sciopero generale dei lavoratori del Pubblico Impiego, indetto dall’Unione Sindacale di Base contro la manovra del Governo e contro l’accordo ‘porcellum’ fra Confindustria e Cgil Cisl Uil Ugl del 28 giugno scorso.
Lo sciopero sarà di due ore alla fine di ciascun turno. In moltissimi posti di lavoro lo sciopero sarà preceduto da assemblee mattutine, a cui seguiranno iniziative di lotta regionali diffuse in tutto il territorio nazionale (elenco in allegato).
A Roma la protesta è organizzata in via XX Settembre davanti al Ministero dell’Economia, con un presidio a partire dalle ore 12.30.
Il Decreto del Governo colpisce pesantemente il settore pubblico, tagliando ulteriormente gli stanziamenti alla sanità, agli enti locali, alla scuola, mettendo sempre più in discussione la possibilità di mantenimento dei servizi minimi essenziali. I dipendenti pubblici, ostacolo da rimuovere per poter portare l’affondo allo Stato Sociale, rimangono al centro del mirino, con congelamento dei livelli salariali, blocco delle assunzioni, licenziamento in massa dei precari.
Il vergognoso accordo interconfederale è un ‘porcellum’ inteso a mettere il bavaglio ai sindacati indipendenti e conflittuali, toglie il diritto di parola e di voto ai lavoratori e rappresenta la premessa per una politica di distruzione dei diritti, sino alla forte messa in discussione del diritto di sciopero e dell’universalità dei CCNL.
La risposta che il 15 luglio verrà dai lavoratori pubblici sarà il primo momento di mobilitazione, di lotta e di sciopero sulla strada per la costruzione dello sciopero generale e generalizzato, che coinvolga non solo le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, ma sia condiviso con tutto il sindacalismo conflittuale, con i movimenti di lotta contro la precarietà, per la difesa del territorio e dell’ambiente.
Aderente
alla FSM