L’accanimento nei confronti delle assunzioni dei LSU ottenute dopo anni e dure lotte dei precari con USB per sanare una situazione illegale e di sfruttamento del lavoro negli enti locali del Lazio, sta prendendo una strada pericolosa e preoccupante.
La contrarietà più volte e apertamente dimostrata da chi preferiva mantenere il precariato e il ricatto delle aspettative di lavoro, si è palesemente dimostrata nelle diverse istruttorie che vedono oggetto di “attenzione” le assunzioni e le fuoriuscite incentivate.
Come segugi, sono stati attivati tutti gli enti preposti al controllo sulle assunzioni, mentre nessuno, a livello istituzionale ha mosso un dito per chiedere ispezioni contro lo sfruttamento del lavoro nero che si è compiutamente realizzato a danno di migliaia di lavoratori per quasi vent’anni:
La Ragioneria dello Stato che per anni ha conteggiato i lsu tra i precari pubblici (senza mai fare un’osservazione in merito!!!!! ha fatto le pulci alla Regione sulle legittimità delle assunzioni (prima la legge contro il lavoro nero non l’hanno mai invocata).
La Corte dei Conti, sta facendo un’indagine di approfondimento sulle modalità di assunzione ecc ecc.. evitando di indagare evidentemente sull'evasione previdenziale che lo stesso Stato ha operato a danno delle casse previdenziali non avendo mai versato un centesimo di contributi per la pensione dei lsu !!!!
E la Regione Lazio cosa deciderà su tutte le questioni più volte sollevate da USB?
Intanto il sindacato ha indetto la mobilitazione dei lavoratori e dei disoccupati ex lsu con presidio alla Regione Lazio giovedì 16 maggio dalle ore 10.00 e ha inviato al Presidente Zingaretti e all’Ass.re al Lavoro una richiesta di incontro nella quale USB denuncia “la condizione di grave disagio economico, smarrimento e rabbia per l’incertezza dovuta alla interruzione dei trasferimenti agli enti locali che, rimettendo in discussione la continuità lavorativa, con ipotesi di revoca degli accordi regionali, sospensioni dei contratti in essere e blocco degli stipendi per i tempi determinati, previsioni di mobilità forzata per dipendenti assunti a tempo indeterminato, dopo 15 anni di precariato senza copertura contributiva, potrebbe generare effetti incontrollabili e drammatici che abbiamo tutti il compito di evitare.
Quanto si è venuto a determinare per i fuoriusciti, definitivamente disoccupati ultracinquantenni da gennaio 2011, per i quali la ricollocazione è un miraggio, la sospensione del pagamento del bonus rappresenta un inganno e una truffa intollerabile e vergognosa.
Inoltre il ritardo nei trasferimenti, l’insufficienza delle somme erogate e il blocco attuale delle somme spettanti, mette a dura prova equilibri di bilancio di enti locali già al limite. Ormai i comuni sono impossibilitati ad anticipare le retribuzioni da fame (intorno ai 630€ mensili per i part time), e alcuni dipendenti lavorano senza percepire lo stipendio da mesi, altri lo saranno a breve. La Regione deve assumersi l’impegno ad onorare tutti gli accordi sottoscritti, salvo verificare, laddove emersi, abusi nell’utilizzo di risorse destinate esclusivamente ad assunzioni o fuoriuscite di LSU. Responsabilità che non sono certo da imputare ai lavoratori che oggi rischiano di farne le spese in una condizione intollerabile di precarietà, con redditi ben al di sotto la soglia di povertà”.