La Criminale Crociata di destrutturazione contro la Sanità Pubblica, promossa e condotta da tutte le forze politiche di Governo, al fine di garantire a lobby politico-imprenditoriali la sua privatizzazione e lo sfruttamento della miniera d’oro rappresentata dagli enormi proventi derivanti dalla gestione “senza alcun controllo” della spesa per diagnosi e cure sostenuta dai cittadini ammalati, si avvia verso la “soluzione finale.”
Dopo l’Aziendalizzazione e la Regionalizzazione della Sanità, si è sempre più rimarcata una diversa condizione di servizi sanitari e assistenziali tra il Nord e il Sud del nostro Paese.
Inoltre, l’introduzione dell’attività privata (intramoenia) nelle strutture pubbliche, ha creato un percorso privilegiato assistenziale per ricchi a discapito della stragrande maggioranza di cittadini (oggi come non mai) poveri.
I tagli all’assistenza e ai posti letto, in nome della famigerata spending review, hanno allungato i tempi d’attesa oltre ogni limite;
Il blocco delle assunzioni, inoltre, ha provocato una riduzione di personale sanitario operante (nella sola regione Campania dal 2007 al 2013) di oltre 18.000 unità, riducendo così drasticamente la capacità di soddisfare la richiesta d’assistenza sul territorio.
Il blocco dei pensionamenti e della contrattazione, ha causato una notevole riduzione (oltre il 15%) del potere d’acquisto degli stipendi degli operatori della Sanità Pubblica, provocando, di fatto, una disaffezione lavorativa e una frustrazione professionale.
La nomina di un ministro della Sanità senza titoli e competenze infine, è il segnale tangibile della volontà politica dei vari governi che da anni si alternano nel Paese, di destrutturare totalmente la Sanità Pubblica.
Tutto questo in Campania, terra d’inquinamento e veleni piovuti dal Nord, dove ogni giorno si muore per responsabilità gravi delle istituzioni e della politica, assume connotati drammatici della beffa, poiché cittadini vittime predestinate, come agnelli al macello, non hanno più nessuna garanzia d’assistenza adeguata e gratuita.
Di fronte a tutto ciò, noi operatori/cittadini, non possiamo continuare a far finta di non vedere e non sapere, abbiamo il dovere verso i nostri figli e le generazioni future, di opporci a quest’attacco alla Sanità Pubblica e interagire sulle politiche di Governo, sia esse centrali sia regionali.
TORNARE AD ESSERE PROTAGONISTI NEI LUOGHI DI LAVORO, SIGNIFICA COMBATTERE
Per una Sanità Pubblica gratuita e garantita
Per il rinnovo immediato dei contratti
Per la riduzione delle liste di attesa
Per l’eliminazione dei ticket
Per la stabilizzazione del personale precario
Per la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori.
SU QUESTI PUNTI, L’USB SANITA’ PARTECIPA ALLO SCIOPERO GENERALE NAZIONALE
VENERDI' 18 OTTOBRE - CON MANIFESTAZIONE A ROMA ORE 10.00
PARTECIPA ANCHE TU!!!