Anche se sul piano legislativo è stata, finalmente, definita la canalizzazione delle risorse per il TPL all’interno di un Fondo nazionale “protetto”, sottratto cioè all’arbitrio delle singole regioni, l'erogazione di queste risorse è condizionata dalla valutazione degli obiettivi di efficientamento e razionalizzazione dei servizi di TPL.
UN EFFICIENTAMENTO E UNA RAZIONALIZZAZIONE CHE LASCIANO SPAZIO ALLA RIDUZIONE DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI , IL BLOCCO DEL TURN OVER ED AI PROCESSI DI MOBILITÀ DEL PERSONALE.
Intanto la regioni si accingono ad azzerare dal loro bilancio 2013 il capitolo trasporti continuando a rinviare all'infinito la definizione dei servizi minimi essenziali da dare all'utenza e dei suoi costi; tagliano per decine di milioni di euro la fonte di finanziamento per il TPL con una immediata quanto pesante ricaduta su tutti i territori ostacolando l'obbiettivo di dare stabilità e certezza alle risorse per il settore.
Contemporaneamente si procede speditamente con atti che puntano a favorire l'investimento dei privati tra i quali prevale la presenza delle FS; ed è proprio l'amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti il quale, dopo aver smantellato il Trasporto Pubblico Locale nelle linee regionali di FS in tutto il paese, mette le mani sul trasporto su gomma da Firenze a Genova, da Torino a Padova/Rovigo determinando una forte cura dimagrante del personale.
La questione contrattuale per gli autoferrotranvieri, invece, risulta ormai incancrenita; il confronto presso il ministero del lavoro sembra avere esclusivamente lo scopo di mettere una pietra tombale su oltre 4 anni di vacanza contrattuale e mettere mano sulla normativa...ovviamente in senso peggiorativo.
L'impostazione che si sta portando avanti, di cui FILT-FIT-UILT- FAISA e UGL non stanno assolutamente dando conto ai lavoratori, punta ad assicurare recuperi di produttività definiti già a livello nazionale come “esigibili” dalle aziende e che siano in grado di assicurare la copertura dei costi per il rinnovo del CCNL; questa prospettiva trova il sostegno dell'Assemblea delle aziende... c'è forse da dubitarne?
Nel frattempo la Confindustria indica, ai partiti in campagna elettorale, una “terapia d'urto” con misure da attuare in cinque anni:
Il taglio del costo del lavoro dell'8%;
40 ore in più di lavoro all'anno (però come sono buoni) pagate di più perché detassate e de contribuite (quindi non pensionabili);
Ulteriore flessibilità del mercato del lavoro, con il superamento delle poche leggi a tutela rimaste.
PER TUTTI QUESTI MOTIVI USB RITIENE NECESSARIA UNA NUOVA FASE DI MOBILITAZIONE E DI LOTTE COSTRUITE ATTRAVERSO IL CONFRONTO NELLE ASSEMBLEE CON I LAVORATORI TUTTI.
“ROVESCIARE IL TAVOLO”, PRETENDERE UN CONTRATTO VERO CHE RIDIA
RISORSE CERTE, DIGNITA' E DIRITTI ALLA CATEGORIA!!!
PROCLAMA UN PRIMO SCIOPERO NAZIONALE, DI ORE 4, DI TUTTI GLI AUTOFERROTRANVIERI ED INTERNAVIGATORI
PER IL GIORNO 8 APRILE 2013