La riforma del lavoro introdotta dal governo Renzi ha portato alla cancellazione di diritti conquistati con decenni di battaglie, primo di tutti l'abolizione dell’art. 18, contenuto nel Jobs Act. Ora il datore di lavoro può licenziare senza giustificato motivo, in quanto non è più previsto il reintegro nel posto di lavoro nel caso in cui il giudice stabilisca che il licenziamento è illegittimo.
Inoltre, l'introduzione del contratto a tutele crescenti, che vuol dire zero tutele per un lungo periodo lavorativo e la decontribuzione per le aziende per i primi tre anni, sta creando un turnover di precari nelle imprese senza alcuna possibilità reale di stabilizzazione, una sorta di caporalato legalizzato.
Sono stati firmati 3.300.000 nuovi contratti, ma 2.600.000 sono arrivati al loro termine naturale o sono stati interrotti per licenziamento. Di questo saldo positivo di 700.000 contratti, non tutti sono nuovi posti di lavoro perché ci sono persone che lavorano passando da un contratto all'altro, e nell'arco di 6 mesi firmano più contratti. L'Inps non ci fornisce dati sul numero delle persone interessate, ma dai dati dell'Istat per il periodo 2011-2013 si capisce che il numero dei contratti è sempre maggiore del 25-40% delle persone interessate.
Il tipo di rapporto di lavoro che ha subito una vera e propria impennata non è quello a tempo indeterminato ma quello più precario in assoluto: il lavoro occasionale pagato con ivoucher dell'Inps. Sono buoni che si comprano all'ufficio postale o dal tabaccaio, comprendono la quota da versare per tasse e contributi (bassissimi) e servono a pagare la singola ora di lavoro. In questo modo si può far lavorare perfettamente in regola qualsiasi persona, senza dargli ferie, malattia, maggiorazioni per straordinario, notturno o domenicale, potendolo mandare a casa senza nemmeno bisogno della lettera di licenziamento: il top della precarietà.
Essendo lavoro occasionale le leggi stabiliscono un limite al suo utilizzo: la legge 30 (la Biagi-Sacconi del 2003) fissava un tetto di 5.000 euro l'anno, Renzi lo ha innalzato a 7.000. Grazie a queste concessioni il valore dei vouchervenduti è passato da 36 a 62 milioni di euro, +73%.
I contratti a tempo indeterminato sono aumentati non solo perché grazie al Jobs Act licenziare non è mai stato così facile, rendendo instabile anche il contratto a tempo indeterminato, ma soprattutto perché grazie alla Legge di Stabilità le imprese che assumono non pagheranno fino a 8.060€ di contributi previdenziali, coperti dalle casse dello Stato. L'Inps ci dice che dei nuovi contratti (sempre per il periodo gennaio-giugno) ben 787.000 si avvarranno di questo regalo del governo. Vi sono comprese buona parte delle 320.000 trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, infatti di questi ben 220.000 avranno diritto agli sgravi contributivi.
IL 21 ottobre SCIOPERO GENERALE, indetto da Usb, Usi e Unicobas, per la difesa dei diritti del lavoro e dello stato sociale, per difendere ed applicare la Costituzione del 1948, per dire basta al governo Renzi e al massacro sociale. Sciopero in tutte le città d'Italia. A Viterbo si organizzano 5 presidi tematici per informare i cittadini sui temi della contestazione.
LAVORO PRIVATO: Centro Commercile Tuscia- Per i diritti dei lavoratori: Contro il jobs act, l'abolizione dell'art.18, il contratto a “tutele crescenti”, la precarietà sul lavoro, l'attacco al potere d'acquisto dei salari e al Contratto nazionale.
LAVORO PUBBLICO: Centro per l’impiego, via Cardarelli-Per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per l'aumento di salari e pensioni, per il reddito per tutti, per la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario per la piena ed efficace tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori.
SANITÀ: Cittadella della Salute-via E.Fermi-Per difendere il diritto alla salute: per l’abolizione delle liste d’attesa, dei ticket sanitari e della libera professione negli ospedali pubblici. Contro la corruzione nella sanità, per la riapertura delle strutture ospedaliere nei territori e per un vero piano di assunzioni di personale sanitario.
IMMIGRAZIONE: piazza S. Faustino-Contro la Bossi-Fini e il nesso permesso di soggiorno – contratto di lavoro per garantire pari diritti a tutti, indipendentemente dalla nazionalità, per i diritti sociali e di cittadinanza, contro la guerra e le imprese militari.
TRASPORTI E DIRITTO ALL’ABITARE. Stazione di Porta Romana-Per trasporti più efficienti,contro la mafia delle grandi opere e per il diritto di ogni cittadino ad avere una casa in cui abitare.
NO AL GOVERNO RENZI- Pizza delle Erbe- Contro l'attuale sistema previdenziale,la controriforma Fornero, la riforma Madia, la Buona Scuola, contro le privatizzazioni, la deindustrializzazione del paese, le delocalizzazioni e per la nazionalizzazione di aziende in crisi e strategiche per il paese. Per la difesa dello stato sociale e contro le politiche economiche e sociali del governo Renzi dettate dall'Unione Europea.Per la difesa e l'attuazione della Costituzione e il NO alle modifiche proposte dal governo. Per la democrazia sui posti di lavoro ed una legge sulla rappresentanza che annulli l'accordo del 10 gennaio 2014 e preveda il riconoscimento di diritti sindacali in tutti i luoghi di lavoro del pubblico e del privato per i sindacati legalmente costituiti.
Il 22 ottobre NO RENZI DAY, manifestazione nazionale a Roma per dire NO alla Controriforma Costituzionale ed a tutti i suoi autori.
Valentina Sposetti
Usb Lavoro Privato