Con settecento euro lorde (al parametro 175,quindi, circa la metà ai parametri d'ingresso) si elargisce un acconto sui futuri aumenti di un contratto nazionale scaduto da cinque anni.
Un contratto ormai “fantasma” in quanto nel periodo di questi cinque anni la categoria avrebbe dovuto rinnovarne due di CCNL; fin troppo chiaro che con questo ultimo accordo si vuole mettere una pietra tombale sulla corretta vigenza del contratto di categoria per il quale, le OO.SS. firmatarie si stanno prestando alla completa ridefinizione della sua struttura portante: dalle relazioni industriali all'orario di lavoro e straordinari, dagli istituti di malattia, permessi 104 alla retribuzione, dalle ferie al risarcimento danni in caso di sinistri.
Con i presupposti che oggi vengono fissati sulla trattativa, speculando sulla crisi e finanziamenti alle aziende e sulla logica dei CCNL “autofinanziati”, è sicuramente utile che i lavoratori alzino la guardia nel merito di quanto si sta discutendo sulle loro spalle per impedire che una manciata di soldi, gettati come fumo agli occhi, sia la panacea di cinque anni di vuoto contrattuale e il definitivo “lascia passare” per normative e carichi di lavoro sempre più pressanti.
Sicuramente rimane eloquente il fatto che a fronte di questi “denari” le OO.SS. CGIL – CISL – UIL – FAISA ed UGL hanno dichiarato la pace sociale sospendendo qualsiasi iniziativa di mobilitazione prevista per l'anno corrente; un anno entro il quale ancora una volta, senza ascoltare i lavoratori e le lavoratrici del settore, si chiuderanno nelle loro stanze per decidere del loro futuro.
L'Unione Sindacale di Base riafferma la necessità di:
aumenti contrattuali dignitosi, in linea con quelli europei e con il costo reale della vita ( almeno 180 € ),
miglioramento delle condizioni di lavoro,
contratti a tempo indeterminato e non precari,
garanzie per la sicurezza e la tutela della salute,
un piano nazionale di mobilità Urbana Sostenibile,
rispetto della dignità dei lavoratori,
revisione della normativa disciplinare, risalente al 1931,
tutela dell’occupazione e rientro dei sub affidamenti,
riconoscimento di pari dignità e diritti alle OO.SS. di base,
un nuovo protagonismo della categoria per sconfiggere definitivamente la politica della concertazione rimettendo al centro gli interessi dei lavoratori
avviare una inversione di tendenza nelle scelte politiche sui servizi pubblici affinché si dedichino risorse per sostenere il trasporto pubblico, si assicuri la copertura integrale del reale fabbisogno per il suo rilancio e per un dignitoso rinnovo contrattuale.