Le realtà di movimento, i comitati, i collettivi per il diritto all’abitare hanno indetto per il 4 dicembre una giornata nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi.
In diverse città si terranno iniziative di lotta e presidi sotto le prefetture, con richiesta di incontro, per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti.
A seguire, l’appello per la mobilitazione e gli appuntamenti costruiti in varie città.
Gli appuntamenti:
Roma: ore 17 corteo cittadino da piazza dell’Esquilino alla Prefettura;
Firenze: ore 10 presidio sotto la Prefettura e la regione Toscana (via Cavour);
Bologna: ore 16.30 presidio sotto la Prefettura (piazza Roosvelt);
Milano: ore 16.30 presidio sotto la Prefettura (corso Monforte);
Torino: ore 10 presidio sotto la Prefettura;
Napoli: ore 10 corteo da piazzetta Materdei alla Prefettura.
Altre iniziative in Emilia Romagna si terranno anche a Modena, Piacenza, Parma e Ferrara.
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Mutui sempre più inaccessibili. Affitti sempre più alti. Patrimonio degli enti e delle fondazioni in dismissione. Edilizia residenziale pubblica allo sfascio. Edifici e aree demaniali in vendita al miglior offerente. Consumo di suolo formidabile. Rendita parassitaria sempre più arrogante. Redditi sempre più inadeguati.
All’orizzonte il dramma dell’insolvenza e degli sfratti, con migliaia di nuclei familiari e di singoli inquilini stressati dalla rata del mutuo o dal canone aumentato e dall’incombente arrivo dell’ufficiale giudiziario pronto ad eseguire pignoramenti e sfratti.
La risposta del governo e delle regioni consiste nella vendita del patrimonio residenziale pubblico, nell’avvio di un piano di housing sociale e nella liberalizzazione delle procedure edilizie.
Il paese delle libertà immobiliari si appresta ad una nuova colata di cemento tra grandi e piccole opere, ad un azzeramento del ruolo pubblico nel mercato degli alloggi, ad un’aggressione senza precedenti del territorio. Una via d’uscita dalla crisi del settore edilizio che non produrrà benefici di sorta a chi oggi è in emergenza abitativa.
La rendita e la precarietà camminano una al fianco dell’altra e più aumenta la prima più la seconda si approfondisce, con salari che si svuotano di potere d’acquisto e con una scomposizione sociale devastante fatta di precarie e migranti, di giovani coppie e monoreddito, di pensionati e studentesse, dentro una frammentazione che impedisce la tutela dei diritti e limita la libertà di movimento.
A fine dicembre scade la copertura per le categorie protette che ormai riguarda pochissimi casi e così come il bonus per l’affitto, sta diventando uno strumento parziale, quasi inutile. Da gennaio anche costoro saranno sulla graticola.
Iniziamo ad opporci a tutto questo. Lanciamo una giornata di mobilitazione nazionale articolando una mappa delle resistenze contro gli sfratti per morosità che oggi rappresentano più dell’ottanta per cento delle esecuzioni. Chiamiamo le realtà locali impegnate contro l’emergenza abitativa, gli spazi sociali, i comitati degli inquilini, i sindacati a mobilitarsi il 4 dicembre 2009 davanti le Prefetture, presso le amministrazioni locali, in luoghi particolarmente significativi, per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi. Per avviare una campagna per il diritto all’abitare in Italia verso una necessaria manifestazione nazionale.
Abitare nella crisi