La lista della RdB/CUB ha ottenuto un risultato straordinario, il 42% dei voti validi, confermando il livello di consenso del sindacato di base all’interno della azienda.
Arrivare alle elezioni della RSU non è stato affatto facile viste le resistenze espresse soprattutto da CISL, UIL a livello regionale. Resistenze che abbiamo contrastato per far affermare il diritto dei lavoratori a votate i propri rappresentanti.
I lavoratori hanno espresso la propria fiducia ai candidati della lista RdBCUB perché hanno potuto verificare fin dall’inizio come il sindacato di base e indipendente sia un valido strumento per la difesa e l’affermazione dei diritti dei lavoratori.
La RdB/CUB conferma il proprio impegno sul programma e sugli obiettivi presentati, dalla lotta alla precarietà dei rapporti di lavoro, per l’incremento di fatto dei salari (indennità e produttività), la stabilizzazione in contratti full time, difesa dalle ristrutturazioni a perdere, difesa dei livelli occupazionali, sulla salute e sicurezza dei lavoratori nella SEA, per la qualità dei servizi alla cittadinanza.
Sottolineiamo il fatto che, a fronte del consenso del 42% di voti validi, risultano eletti per la RdB/CUB solo 2 (due) delegati su 8 (otto) componenti la RSU, conferma della non democraticità del meccanismo elettorale per le RSU (creato da CGIL-CISL-UIL) che riserva un terzo (1/3) dei delegati ai sindacati firmatari il contratto nazionale a prescindere dai voti realmente ottenuti, come è evidente in questo caso: con 36 voti in tutto CGIL-CISL-UIL avranno 4 delegati, mentre la RdB/CUB con 46 voti, da sola, spettano 2 delegati.
La RdB/CUB ritiene che la propria presenza nelle RSU debba essere messa a servizio delle vertenza reali, rifiutando dinamiche che vorrebbero i delegati RSU come spettatori di trattative condotte di fatto dai vertici dei sindacati concertativi.
Un ruolo, quello del sindacato di base, ancora più necessario in una fase come questa di oggi dove lavoratrici e lavoratori stanno subendo gli effetti di questa profonda crisi economica, che vorrebbero farci pagare non solo attraverso una riduzione dei salari, un aumento dell’età pensionabile, la crescente precarietà o con la minaccia della perdita del posto di lavoro ma anche togliendoci quei diritti che ci servono per opporci a tutto ciò: dal diritto di sciopero al diritto di manifestare o di poter votare sugli accordi e contratti. E’ in atto una svolta autoritaria, contro la quale è necessario resistere ed agire e risultati come quello raggiunto in SEA contribuiscono in maniera concreta alla a questo.
Ringraziamo tutti i lavoratori per la fiducia espressa, invitando tutti ad organizzare insieme alla RdB/CUB le prossime iniziative di mobilitazione e di lotta dalla manifestazione nazionale indetta dal sindacalismo di base per il 28 marzo prossimo allo sciopero generale nazionale del 23 Aprile.6 marzo 2009