Lavoratori,
Il Governo sta predisponendo una bozza di decreto per la creazione, all’interno del Dipartimento Protezione Civile, di un servizio meteorologico nazionale, che dovrà assorbire le competenze in precedenza assegnate al Servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare ed all’Agenzia per la protezione dell’ambiente ed i servizi tecnici.
La decisione viene motivata per la “rivalutazione della meteorologia quale pubblico servizio” e per “dotare le autorità statali regionali delle informazioni necessarie in materia metereologica”.
Motivazioni che, secondo l’USB Vigili del Fuoco, stridono fortemente ed in modo gravissimo con le condizioni reali del nostro Paese, fatte di disoccupazione, precarietà e pensioni che a malapena raggiungono i 500 euro mensili. Parimenti stridono con le condizioni in cui versano i Vigili del Fuoco - questo sì servizio pubblico - che assicurano 365 giorni l’anno il soccorso in tutta Italia, nonostante la pesantissima riduzione delle risorse a loro destinate (scese del 40%, in 10 anni), nonostante siano costretti ad operare con mezzi vecchi anche di 30 anni, nonostante siano senza contratto dal 2009.
A fronte delle enormi risorse ad esso destinato, sembra invece che il Dipartimento della Protezione Civile, struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sia diventata una struttura primaria del Paese.
l’USB Vigili del Fuoco si augura inoltre che il costituendo servizio meteorologico nazionale non sia un ennesimo carrozzone, utile a collocare alcuni in posizioni ben remunerate.
Certo è che in questi anni abbiamo assistito ad un depotenziamento continuo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, come la revoca dal marzo scorso della assicurazione sanitaria in caso di infortunio sul lavoro; o il dover sostenere a carico del lavoratore VV.F. il costo per le visite di idoneità al servizio, o dover operare con guanti che non resistono al calore.
Di fronte a queste realtà, frutto della volontà di privatizzare anche il soccorso, i Vigili del Fuoco aderiscono con forza allo sciopero generale ed alla manifestazione nazionale del 18 ottobre prossimo, proclamati dal sindacalismo di base.