E fu così che il Comando di Roma è riuscito a buttarsi dietro alle spalle uno dei capitoli più bui e controversi di tutta la sua gloriosa storia. Proprio cosi! Si dice che il Comandante non è in grado, in poco tempo, di cambiare le sorti di un Comando Provinciale, ma sicuramente per affossarlo e farlo precipitare in un baratro è sufficiente pochissimo tempo. Restiamo basiti nel leggere quelle righe striminzite di commiato, dove è stata fatta anche una dotta citazione: ha citato le “stupende” parole del Capo del Corpo! Al suo arrivo fece un “grazioso” saluto di insediamento, pieno di buoni propositi ed infarcito di anglicismi e termini degni di un grande studioso di economia. Sembrava dovesse rivoluzionare le sorti dei Pompieri romani azzerando tutti i mali che attanagliavano il Comando; e invece? La solita triste e dolorosa storia. Ricordiamo che una delle sue prime Disposizioni di Servizio riguardava l’uso esclusivo dei posti auto riservati a Lei, al Vicario e al nostro amatissimo Capo del Corpo. Ottimo modo di presentarsi e di farsi benvolere! Per di più i posti auto che erano riservati ai Vigili in via Piacenza se li sono accaparrati senza battere ciglio i cari “cugini” della Questura, sotto l’occhio benevolo e accondiscendente della nostra Dirigenza. La burocrazia e i cavilli legislativi l’hanno fatta da padroni, e la sua maniacale attenzione al Regolamento di Servizio ha toccato punti di eccellenza. Peccato però che il Regolamento e le varie Disposizioni del Dipartimento vengano sempre interpretate in modo pretestuoso. L’elenco sarebbe troppo lungo, ma alcuni punti li vogliamo ricordare, in particolar modo ai suoi viscidi lacchè che continuano a fare i consueti intrallazzi con lo squallido traffico di favoritismi ed illegalità. Prima su tutte la procedura di mobilità provinciale che, grazie alla nostra testardaggine comincia ad avere, finalmente, dei connotati seri e rispettosi delle regole e questo è avvenuto nonostante la nostra assurda estromissione dal tavolo di contrattazione. Ma chi l’ha dura la vince e la battaglia è stata vinta con successo. È superfluo ricordare il famoso audio su YouTube che tanto scalpore ha destato!
La mala gestione del Dispositivo di Soccorso è sotto gli occhi di tutti. Ma d’altro canto il soccorso non porta nessun guadagno, porta solo la gloria e le grandi pacche sulle spalle dei poveri Vigili che lavorano con le misere risorse a disposizione, alla faccia di “Manager azzeccagarbugli” che pensano solo ai risparmi di gestione per fare bella figura con i colletti bianchi del Viminale, guardando solo alla loro saccoccia!
Un Comando che mai come in quest’ultimo biennio ha visto una grande fuga di Lavoratori verso le strutture centrali del Corpo Nazionale. Ma se tutto procedeva a gonfie vele, perché fare domanda di mobilità e andar via? Forse un esame di coscienza la Dirigenza se lo dovrà pur fare, perché in verità quelle vele non sono poi così gonfie come Lei si ostina a sostenere. Il paradosso è che sono i Vigili giovani a fuggire disgustati dalle ingiustizie e dall’assenza totale di meritocrazia. Le sedi di servizio cadono a pezzi, mancano i riscaldamenti, i sistemi di raffrescamento sono inservibili, la sicurezza nelle sedi è trattata solo come semplice formalità. “Non ci sono le risorse” è stata spesso la risposta data al Personale, tuttavia per installare i condizionatori nel suo alloggio ed in quello del Capo del Corpo i soldi sono subito saltati fuori dal forziere! I nuovi mezzi di soccorso sono sempre in officina, ma per fortuna abbiamo “le vecchie glorie” come riserva! Bisogna continuare? Beh si! Dovremmo ricordarLe anche la pessima gestione dell’emergenza Coronavirus. Disposizioni raffazzonate, mal recepite ed interpretate arbitrariamente, che hanno ingenerato solo confusione e preoccupazione tra i Lavoratori aumentando lo stress in maniera immotivata. Oltre a questo non ha voluto ascoltare o dare riscontro alle continue segnalazioni delle Organizzazioni Sindacali o ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
Un comportamento vergognoso che nel più grande Comando d’Italia, per un Dirigente, assume dei connotati imbarazzanti per non essere riuscito a governare in maniera efficace nessun aspetto organizzativo o gestionale di una struttura di soccorso! Ultima ciliegina sulla torta per il rinfresco di commiato è la scandalosa lista di discenti che il Comando ha prodotto per il corso USAR-M dove il malaffare continua a serpeggiare indisturbato e, nonostante le nostre continue denunce, Lei Comandante anziché contrastarlo lo ha agevolato!
Ma di cosa vogliamo parlare? Lei si rammarica di non aver portato a termine tutti gli obiettivi che si era prefissato dando tutto ciò che poteva nell’interesse dell’Amministrazione; noi invece ci rammarichiamo perché anche stavolta è stata persa una preziosa occasione per un serio cambio di passo che purtroppo non è avvenuto. Oggi non c’è nulla da festeggiare! O meglio, festeggiamo noi che forse siamo riusciti a scrollarci di dosso la peggior Dirigenza che il Comando ricorderà nei suoi annali.
Il Coordinamento Provinciale USB VVF di Roma