A Marzo del 2012 si svolgeranno le elezioni delle RSU del Pubblico Impiego.
Per la prima volta tutte le strutture pubbliche saranno impegnate nell’elezione delle Rappresentanze dei Lavoratori nello stesso momento; infatti è la prima volta che le RSU vengono elette tutte insieme. In passato è accaduto che il comparto Scuola si “muoveva” con un anno di ritardo rispetto agli altri comparti.
Queste RSU giungono in un momento particolare.
Dovevano essere rinnovate già nel 2009 (quelle della Scuola) e nel 2010 (negli altri comparti), ma l’ipotesi brunettiana di accorpare in 4 macrocomparti tutte le strutture del pubblico impiego ha certamente contribuito a evitare che Lavoratori e Lavoratrici del Pubblico Impiego potessero esprimersi.
Si va al voto con – alle spalle – una sfilza di manovre economiche (e altre in arrivo) che hanno colpito in larga misura proprio il pubblico impiego.
Ma le ormai acclarate imposizioni legislative che hanno determinato riduzione dei trattamenti pensionistici, riduzione del salario accessorio, blocco del rinnovo dei contratti fino almeno al 2017, sospensione dei pagamenti per l’equo indennizzo, blocco del turn-over, riduzione delle spese per la formazione del personale e per il pagamento dei contratti a tempo determinato, unite alle altre imposizioni di carattere economico attuate tanto a livello nazionale, che a livello locale, sembrano aver colpito un settore lavorativo richiuso su sé stesso, attento a salvare il salvabile e non proteso, invece, verso una rivendicazione della propria dignità e della propria funzione sociale.
Il rischio invece è proprio quello di funzionare da “parafulmine” sociale (anche in virtù della denigratoria campagna mediatica sui fannulloni) rispetto al malessere sociale ed economico che sta colpendo tutta la cittadinanza.
Le elezioni RSU rappresentano per USB un banco di prova. Giungono infatti all’indomani del percorso di unificazione che ha unito le precedenti Organizzazioni Sindacali RdB, SdL e consistenti parti della CUB. Giungono – soprattutto – nel vuoto lasciato dalla politica (di destra e di sinistra), ormai prona alle esigenze dell’economia di mercato.
In questo senso USB ha lanciato la propria campagna elettorale per le RSU 2012 con l’input di lasciare aperte le proprie liste alle candidature di ciascun lavoratore che voglia esprimere il proprio dissenso verso quella politica sindacale intrisa di concertazione, quando non, addirittura, di complicità con la classe padronale (pubblica o privata che sia).
La percezione del clima di restaurazione generale (alimentato in gran parte dalla supina accettazione e sottoscrizione degli accordi in Fiat anche dalla “rivoluzionaria” cgil) e la grancassa mediatica che ha “obbligatoriamente” convinto ognuno della necessità di fare sacrifici per salvare il paese colloca queste elezioni in un crocevia da cui si può uscire in due modi: o verso un rafforzamento della USB – anche attraverso la coesione di tutte le forze del sindacalismo di base – o verso il consolidamento del sindacalismo della concertazione che vive solo in funzione della legittimazione che gli dà il padrone.
E’ probabile che queste elezioni saranno l’ultima occasione per esprimere il proprio punto di vista sulle crisi attuali.
USB offre a tutti i Lavoratori e le Lavoratrici del Pubblico Impiego la possibilità di disporre di uno scudo, di una protezione da utilizzare per riprendere quello che ci è stato sottratto e quello che ancora ci vorrebbero togliere.
A questo crocevia con la storia non ci siamo fatti cogliere impreparati, ma determinati a fare la nostra parte, fino in fondo e con il consenso di tutti: Lavoratori e Cittadini.
A tutti l’invito di Conquistare il futuro!