Il 16 gennaio scorso alcuni sindacati compiacenti hanno siglato con il governo il rinnovo del biennio economico del CCNL Università “portando a casa” un aumento LORDO MEDIO DI 68 EURO/MESE.
Se si confrontano gli aumenti tabellari A REGIME su 12 mensilità, lincremento stipendiale per gli anni 2008-2009 risulta essere di circa il 3,9 %. Ma, l’aumento medio dei prezzi al consumo per 2008 è stato del 3,3% (per gli alimentari e casa almeno il 6%) mentre linflazione programmata per il 2009 è pari al 1,5 %. Considerato poi che nulla si sa delle risorse per la contrattazione decentrata, tagliate dal famigerato DL 112 del giugno scorso, è del tutto evidente che i sindacati Cisl, Uil, Cisapuni, hanno firmato un accordo a perdere con la consapevolezza di rinunciare ad una quota di stipendio sia dei loro rappresentati (i rispettivi iscritti) che di tutti i lavoratori del comparto (circa 60 mila persone).
Facile fare i generosi con gli stipendi degli altri! Sarebbe “carino” se questi signori si presentassero davanti ai lavoratori - DAL VIVO non via mail - a spiegare le ragioni di tanta benevolenza NON RICHIESTA nei confronti del governo.(Qualcuno potrebbe indossare scarponi ..)
Il 22 gennaio scorso sempre gli stessi sindacati compiacenti hanno firmato con governo e confindustria l’accordo sul cosiddetto nuovo modello contrattuale.
E’ il passaggio dalla pratica della concertazione sancita dagli accordi del luglio 1993 a quella della complicità.
Infatti, la novità più allettante per le burocrazie dei sindacati confederali, firmatarie e non, è il potenziamento degli enti bilaterali, organismi composti da imprenditori e sindacalisti che avranno il compito di gestire ed erogare servizi (dalla cassa integrazione all’indennità di disoccupazione, dalla formazione alla definizione di orari di lavoro flessibile per le esigenze delle aziende).
Insomma, enti di proliferazione dei “cadreghini”!
Altre novità:
1 - la durata dei contratti passa da due a tre anni così che AUMENTERA’ l’erosione dei salari determinata dallo scostamento TRA aumento stipendiali e inflazione reale spalmata su un periodo maggiore;
2 - il passaggio dal tasso di inflazione programmata ad un indice dei prezzi al consumo armonizzato depurato dai prezzi energetici, indice la cui definizione sarà demandata ad un CHIROMANTICO ente terzo incaricato di fare le previsioni
3 - la possibilità di derogare dal contratto nazionale per accordi territoriali e aziendali al ribasso
4 - nuovi limiti alle libertà sindacali, con l’imposizione di tregue sindacali e limitazione del diritto di sciopero.
Anche in questo caso nessuna informazione, nessun confronto, nessuna consultazione dei diretti interessati, i lavoratori.
Noi pensiamo che debbano essere le RSU, come organismo unitario dei lavoratori, a promuovere ASSEMBLEE INFORMATIVE di LIBERO CONFRONTO DELLE OPINIONI e una CONSULTAZIONE GENERALE del personale di questa Università.
Non possono essere i singoli sindacati minoritari ad arrogarsi il diritto di scegliere per tutti!
Tra l’altro sarebbe anche ora che le RSU riprendessero ad informare sulle vicende della contrattazione locale: come sono state erogate le varie indennità di lavoro “disagiato”, di sportello ecc., che fine ha fatto i temi dell’orario di lavoro, la mezz’ora di pausa, lincremento dei tickets, la formazione,…
Coordinamento RdB/CUB Università Milano Bicocca