“Il Consorzio SBCR, dalla data della sua formazione, - ha dichiarato Loredana Massaro, rappresentante dell'Unione Sindacale di Base per il Consorzio Sbcr - ha visto di anno in anno verificarsi numerosi tagli alle risorse e ritardi nell'erogazione dei finanziamenti sia da parte dei comuni dei Castelli Romani aderenti, sia da parte della provincia di Roma e della regione Lazio che lo sostengono. Le difficoltà maggiori si sono riscontrate nell'ampliamento degli spazi, nell'acquisto libri, per le attrezzature e per le attività di promozione. Ma i tagli non hanno riguardato solo i servizi, hanno toccato anche il personale con il ritiro da parte del comune di Rocca di Papa di due lavoratori, con il blocco delle assunzioni e delle progressioni, il precariato e l'esternalizzazione”.
Dopo aver dichiarato lo stato di agitazione, i lavoratori hanno tentato la conciliazione davanti al Prefetto di Roma e non avendo raggiunto un accordo, si è aperta la vertenza. E' ora più che mai necessario rilanciare tutti i servizi bibliotecari e di pubblica lettura e, per quanto riguarda le risorse umane, tutelare gli stipendi dei lavoratori, per questo il 18 ottobre anche i lavoratori delle biblioteche dei Castelli Romani scenderanno in piazza. I tagli alla cultura sono tagli alla democrazia. Oggi non preservare la memoria storica significa soccombere alla crisi. Siamo convinti che i servizi culturali devono restare pubblici e gratuiti perché “senza libertà non esiste cultura”.
“In questo momento si vive una grande incertezza sul destino dell'ente, - dice ancora la sindacalista - non essendo ben chiaro se i comuni dei Castelli Romani se ne faranno carico o se la regione rinnoverà il suo impegno finanziario che scade il 31 dicembre 2013. Finora solo promesse. E' necessario dare certezza legislativa al Consorzio e cambiare la convenzione con i comuni, perché allo stato attuale, essa lascia i lavoratori senza alcuna tutela e protezione in caso di scioglimento dell'ente”.