In ottomila, secondo gli organizzatori, alla manifestazione da piazza della Repubblica a piazza Santi Apostoli. Hanno aderito movimenti, associazioni, sindacati di base, lavoratori, immigrati, disoccupati e studenti. Fallito il blitz in via IV Novembre davanti alla sede della Commissione europea
Sulle note di "La locomotiva" di Francesco Guccini è partito da piazza della Repubblica il corteo di movimenti, partiti e sindacati di base contro l'Unione europea e il governo Renzi. A guidare i manifestanti del 'controsemestre popolare' lo spezzone dell'Usb con bandiere e manifesti che raffigurano il premier come un Giulio Cesare con il capo cinto da banconote da 80 euro. Oggi a Roma è andato in scena il corteo degli antagonisti: movimenti, associazioni, ma anche sindacati di base, lavoratori, immigrati, disoccupati e studenti da tutta Italia, con rappresentanze anche del movimento No Tav e dei diritti per la casa. Il percorso si è snodato lungo via Cavour, via dei Fori Imperiali e piazza Venezia. Una manifestazione che arriva a pochi giorni dalla data di insediamento del premier Renzi alla guida del consiglio europeo e che - promettono gli organizzatori - sarà "solo il primo tassello di sei mesi di contestazioni", di quella che definiscono un'"estate rovente".
Alla manifestazione, che si è svolta pacificamente, hanno preso parte, secondo gli organizzatori, "ottomila persone": movimenti, associazioni, ma anche sindacati di base, lavoratori, immigrati, disoccupati e studenti da tutta Italia, con rappresentanze anche del movimento No Tav e dei diritti per la casa. Sono tutte quelle frange che avevano già preparato per l'11 luglio una grande manifestazione a Torino, in occasione della conferenza europea sulla disoccupazione, alla quale avrebbero dovuto partecipare numerosi capi di governo compreso il premier Renzi ma poi rinviata a novembre.
"Basta austerity", "Fermare il Jobs Act", "No alle politiche dell'Europa", gli slogan ricorrenti. "Sfiliamo contro i trattati e i diktat dell'Unione Europea - dicono gli organizzatori -, contro l'austerity, per il lavoro, il reddito, il welfare e contro la guerra alle porte dell'Europa. Questo appuntamento è la prima tappa di un percorso di mobilitazione, che accompagnerà sino a dicembre la presidenza italiana dell'Unione europea, per affermare la dignità e la supremazia del lavoro sul profitto".
Un corteo che, sebbene si sia svolto senza scontri, si preannunciava a rischio. La notte scorsa, infatti, il portone della sede romana della Commissione Ue è stato imbrattato con la scritta "No Ue", ed il simbolo della falce e martello.
Per sorvegliare al meglio il corteo, dunque, sono comparse in via sperimentale le prime telecamere attaccate direttamente sulla divisa di alcuni capireparto della polizia. Gli occhi elettronici fanno parte di un progetto sperimentale annunciato a maggio dal capo della polizia Alessandro Pansa e che prevede, per l'appunto, l'utilizzo di 150 telecamere ad alta definizione che, attaccate sulla divisa degli agenti, permettono di riprendere i momenti più critici dei cortei o degli scontri fuori degli stadi. La sperimentazione, iniziata oggi a Roma, proseguirà anche a Milano.
Attimi di tensione si sono comunque registrati quando un gruppo di manifestanti voleva arrivare davanti la rappresentanza della Commissione Ue a Roma, in via IV Novembre. Sono stati però bloccati da un gruppo di agenti. Davanti alla sede, imbrattata due giorni con slogan antagonisti, anche alcuni blindati delle forze dell'ordine.
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Tensione al corteo degli antagonisti, manifestanti verso sede Ue bloccati da agenti
Attimi di tensione alla manifestazione "per il contro semestre popolare" degli antagonisti, quando un gruppo di manifestanti voleva arrivare davanti la rappresentanza della commissione Ue a Roma, in via IV Novembre. Sono stati però bloccati da un gruppo di agenti. I manifestanti, che hanno affermato di essere in 8mila, si sono dati appuntamento nella Capitale per manifestare contro il governo e le politiche di austerity della Comunità europea. Al corteo hanno partecipato movimenti, associazioni, ma anche sindacati di base, lavoratori, immigrati, disoccupati e studenti da tutta Italia, con rappresentanze anche del movimento No Tav e dei diritti per la casa. Partenza da piazza della Repubblica per raggiungere piazza Santi Apostoli, passando da via Cavour, via dei Fori Imperiali e piazza Venezia. La manifestazione arriva a pochi giorni dal 1° luglio, giorno di inizio del semestre italiano di guida del Consiglio europeo.
Fumogeni in via Cavour
Durante il corteo un gruppo è salito sulla terrazza della Scalinata dei Borgia che affaccia su via Cavour, ha srotolato alcuni striscioni e acceso fumogeni. «No Ue», recita uno degli striscioni. Lungo il corteo anche bandiere No-Tav, striscioni dei lavoratori dell'Ilva, bandiere dell'Ucraina e della Russia e anche alcuni vigili del fuoco in divisa che chiedono condizioni migliori per il loro lavoro. In testa al corteo anche il leader di Rifondazione comunista Paolo Ferrero. «Renzi sta mettendo in piedi un enorme teatro privo di contenuti - ha detto Ferrero - vuole far credere di aver ottenuto dei risultati ma invece non ha ottenuto nulla. Con la Merkel stanno facendo il gioco delle parti». Nel corteo anche grossi pupazzi di cartapesta che ritraggono il premier e il ministro Marianna Madia ritratti da "apprendisti stregoni" con banconote dell'euro sui mantelli.
Elevate misure di sicurezza dopo l'atto vandalico alla sede romana della Commissione Ue
Elevate le misure di sicurezza messe in atto nella capitale dalle forze dell'ordine, con le sedi istituzionali italiane ed europee blindate in occasione del corteo. Due notti fa il portone della sede romana della Commissione europea in via IV novembre, è stato imbrattato con la scritta "No Ue" e accanto il simbolo della falce e martello. Bonifiche fin da ieri da parte delle forze dell'ordine lungo il percorso del corteo. Oggi è stata rafforzata la vigilanza nei pressi delle sedi istituzionali, in particolare quelle dell'Unione europea.
Chiesto un incontro urgente alla rappresentanza Ue in Italia
Intanto gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto un incontro urgente alla rappresentanza dell'Unione Europea in Italia, «per presentare - spiega una nota - le ragioni della protesta contro le politiche di austerità e l'assenza di democrazia con cui vengono prese le decisioni che riguardano interi popoli del continente». La manifestazione di oggi, è scritto nella richiesta, è stata convocata da una coalizione di sindacati, organizzazioni, reti sociali, partiti politici. Restiamo in attesa di un vostro riscontro, dichiarandoci da subito disponibili per qualsiasi altra data vogliate fissare».
Gli slogan della manifestazione
«Basta austerity», «Fermare il Jobs Act», «No alle politiche dell'Europa» sono gli slogan ricorrenti. «Sfileremo contro i trattati e i diktat dell'Unione Europea - hanno dichiarato gli organizzatori -, contro l'austerity, per il lavoro, il reddito, il welfare e contro la guerra alle porte dell' Europa». L'appuntamento, hanno dichiarato, è «la prima tappa di un percorso di mobilitazione, che accompagnerà sino a dicembre la Presidenza italiana dell'Unione Europea, per affermare la dignità e la supremazia del lavoro sul profitto».
Attimi di tensione a corteo antagonisti. Agenti bloccano manifestanti davanti sede Commissione Ue
«E' il controsemestre europeo». Slogan per la liberazione di due attivisti ai domiciliari
Attimi di tensione al corteo degli antagonisti di Roma quando un gruppo di manifestanti voleva arrivare davanti la rappresentanza della commissione Ue a Roma, in via IV Novembre. Sono stati però bloccati da un gruppo di agenti. Davanti la sede, imbrattata due giorni fa con slogan antagonisti, anche alcuni blindati delle forze dell'ordine.
Con il corteo di oggi inizia il «controsemestre popolare» degli antagonisti, che protestano contro il governo e le politiche di austerity della comunità europea.
Il corteo è partito da piazza della Republica sulle note di «La locomotiva» di Francesco Guccini. «Rottamiamo Renzi e i trattati dell'Unione europea - Controsemestre popolare» è lo striscione di testa, sormontato dal simbolo del gufo, che evoca ironicamente i «gufi e sciacalli» contro cui il presidente del Consiglio invitava il Pd all'unità per le elezioni Europee. A guidare i manifestanti lo spezzone dell'Usb con bandiere e manifesti che raffigurano il premier come un Giulio Cesare con il capo cinto da banconote da 80 euro.
In via Cavour, all'altezza di via degli Annibaldi, un gruppo di attivisti, sventolando fumogeni rossi e bianchi, ha esposto la bandiera dell'Unione europea con la scritta «No Ue» al centro, e lo striscione «Contro l'unione europea e l'Europa delle lotte». Ricordati anche Paolo Di Vetta e Luca Fagiano, leader dei Movimenti per il diritto all'abitare, attualmente agli arresti domiciliari, con lo striscione «Paolo e Luca liberi - no piano Casa, no art. 5».
«Basta austerity», «Fermare il Jobs Act», «No alle politiche dell'Europa», gli slogan ricorrenti. «Contro i trattati e i diktat dell'Unione Europea - dicono gli organizzatori -, contro l'austerity, per il lavoro, il reddito, il welfare e contro la guerra alle porte dell'Europa. E' la prima tappa di un percorso di mobilitazione, che accompagnerà sino a dicembre la presidenza italiana dell'Unione Europea, per affermare la dignità e la supremazia del lavoro sul profitto».
Il controsemestre accompagnerà sino a dicembre il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea. Al corteo, partito da piazza della Repubblica, c'erano l'Unione sindacale di base (Usb) insieme ad altri movimenti come quelli per l'Acqua pubblica, e i No tav. La manifestazione è stata indetta «contro l'austerità che affama milioni di persone, la disoccupazione e precarietà che annullano qualsiasi certezza per milioni di giovani e meno giovani, contro le privatizzazioni, le grandi opere che alimentano grandi gruppi e malaffare, contro la repressione del conflitto sociale e le politiche di riarmo», dichiara Costantino Saporito, del coordinamento nazionale Usb Vvf.
La manifestazione arriva a pochi giorni dalla data di insediamento del premier Matteo Renzi alla guida del consiglio europeo e che - promettono gli organizzatori - sarà «solo il primo tassello di sei mesi di contestazioni», di quella che definiscono un'«estate rovente».