Lavoratori,
ci rivolgiamo a voi perché siete gli unici che possono aiutarci a far capire ai nostri manager IL POTERE DEL CCNL, visto che i nostri dirigenti hanno un uso “personale” del diritto e del dovere.
Malgrado “questi” gestiscano un bene pubblico, gli interessi sembrano assomigliare sempre più a gestori privati! Tutto naturalmente cambia se parliamo di qualche bella parata, stile vecchio regime, oppure di qualche bel convegno con ospiti politici, lì l' anima del “comandante o del direttore” è ben che ritrovata.
Quando si parla di soccorso e organizzazione del lavoro o salvaguardia del territorio, gli stessi “manager” (tali sono per normativa contrattuale che per compensi economici), non sono mai “reperibili” e giocano allo scarica barile.
Se si chiudono le sedi, si trasferiscono i lavoratori, si obbligano gli stessi a rientri in servizio a recupero ore, quando non si rispetta il recupero psicofisico del personale, non si ha cura della gestione pubblica, ecc... a loro non interessa essere dirigenti e quindi prendersi le “loro” responsabilità...
Oa il fatto accaduto è esemplare: USB ha necessità di risolvere una serie di problemi dei lavoratori a causa di imposizioni dei dirigenti locali e per farlo ha bisogno di chiarimenti da parte del direttore regionale soprattutto per uniformare il servizio dei VV.F. in tutta la regione.
Vorremmo, anzi sarebbe auspicabile, incontrare il dirigente direttamente investito dal problema che ha determinato l' interesse del Sindacato, ma visto che di solito chi determina un problema è il primo a non ammetterlo allora dobbiamo ricorrere ad un istituto contrattuale che determina i gradi di intervento, dal più basso al più alto.
Interveniamo con il dirigente di “periferia”, poi con quello generale “periferico” ed infine con il “centrale” e se serve bisogna arrivare fino al ministero “centralissimo”.
Certo è che se il sistema funzionasse correttamente basterebbe semplicemente ricorrere all' utilizzo del primo scalino (il più piccolo ma anche il più diretto), ma come vi abbiamo più volte detto il sistema NON FUNZIONA.
Possiamo fare un patto tra noi Sindacato e Voi Lavoratori: Noi cerchiamo la strada ma se tutto si chiude NOI TUTTI (Sindacato e Lavoratori) andiamo dal “centralissimo” così vediamo di risolvere il problema. (missioni docet !)
In allegato la nota di risposta alle nostre richieste da parte della direzione veneto la quale afferma che “il ruolo del Direttore Regionale, previsto dall' attuale ordinamento, non si sovrappone alle strutture provinciali che vedono il Comandante quale responsabile delle problematiche che attengono ai singoli Comandi”.
Probabilmente qualcuno ignora l' articolo 3-bis apportato con le modifiche al decreto del Presidente della Repubblica del 23 dicembre 2002, n. 314. ( DPR 159/2012)
«Art. 3-bis. (Funzioni e compiti dei direttori regionali e interregionali). - 1. Fermi restando i compiti di organizzazione, indirizzo, coordinamento e controllo del Dipartimento e le competenze dei comandanti provinciali, i direttori regionali e interregionali, pianificano, coordinano e controllano, in posizione di sovraordinazione, le attivita' dei comandi provinciali e ne attuano il raccordo con il Dipartimento.