“I sostenitori del servizio privato dell’acqua, come il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, sono veramente monotoni e noiosi”, dichiara Fulvio Vescia, della Unione Sindacale di Base, fra i proponenti dei due Referendum per l’acqua bene comune.
“I profitti sull’acqua - evidenzia Vescia - non si fanno certo in montagna davanti alle sorgenti, dove l’acqua è pubblica, ma nelle città dove viene distribuita, dove la si vuole privatizzare sempre di più e dove, con l’aumento continuo delle tariffe e la qualità dei servizi sempre più scarsa, si arricchiscono i ‘poveri e bistrattati’ imprenditori privati”.
Conclude il rappresentante USB: “Mondo politico, industriale e dell’informazione hanno paura del risultato referendario e lo stanno dimostrando quotidianamente. L’ultima risale a ieri, con il tentativo di scipparci il referendum sul nucleare attraverso la fiducia sul decreto Omnibus. Ma noi non ci fermeranno, ed il 12 e il 13 di giugno andremo a votare e vinceremo. Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia”.
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