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ADM, FORMAZIONE DEI NUOVI ASSUNTI

Roma,

Che il sogno proibito del direttore della nostra Agenzia sia quello di farci diventare militari è chiaro da tempo. Anche se non è riuscito a trovare sponde concrete alle sue derive militaresche, ha comunque deciso di comprare divise per tutti e di creare poi dei bizzarri profili professionali per avere la scusa di metterci su le stellette.

Ora in un CCT del 4 marzo leggiamo che c’è un progetto formativo per parte dei nuovi assunti che, più che al lavoro che dovranno svolgere nelle sedi di assegnazione, sembra verranno “formati” alla lontananza dalla famiglia e dagli affetti, proprio come si faceva tanti anni fa con il servizio militare quando dalla Sicilia ti mandavano a fare il CAR a Bra!

Nel dettaglio si tratta di un training on the job “itineranteche coinvolgerà 870 persone, suddivise in 45 squadre, che verranno inviate in altrettante sedi territoriali. Decorsi due mesi si procederà ad una rotazione di tutte le squadre secondo un criterio di “lontananza geografica” rispetto a quella di prima assegnazione, in modo da offrire una panoramica il più possibile completa dei diversi contesti operativi dal nord al sud Italia. La composizione di ogni singola squadra rifletterà l’esigenza di “sparpagliare” il più possibile il personale rispetto alla sede di definitiva assegnazione. In altri termini, nell’ambito della stessa squadra non sarà possibile che vi siano due persone che verranno definitivamente assegnate al medesimo Ufficio, o ad Uffici che abbiano tra loro una distanza inferiore ai 100 km …

Sarebbe una buona idea quella di far avere ai nuovi assunti un’infarinatura di tutte le innumerevoli attività che l’Agenzia svolge. Lo sarebbe se i nostri uffici non avessero urgenza di sopperire ai tantissimi pensionamenti avvenuti negli ultimi anni. Ora si dice ai colleghi che per 4 mesi, oltre a sopperire alla carenza di organico, dovranno anche farsi carico istruire classi di “giovani” neoassunti che poi andranno a lavorare da qualche altra parte.

Ma, a proposito di giovani, davvero si pensa che i vincitori di concorso siano tutti ragazzi di 20/25 anni pronti ad andare incontro a nuove avventure con divisa, scarponi e stellette? A noi risulta che l’età media dei vincitori del concorso sia molto più elevata, che molti di loro sono coniugate/i, con figli e genitori anziani da accudire e alcuni di loro dovranno scegliere se lasciare la propria attuale occupazione.

Per questo l’ultimo capriccio del mancato generale, che passa in organismi collegiali con l’ossequioso silenzio dei nostri direttori centrali e territoriali, rischia di essere causa di rinunce e quindi di un’ulteriore riduzione delle assunzioni, dopo aver speso circa 8 milioni per la gestione dei concorsi ed aver coperto solo la metà dei posti autorizzati. A proposito di costi, una rapida stima delle spese di trasferta ci porta ad ipotizzare che questo progetto formativo avrà un costo superiore ai 15 milioni!

In questa Agenzia non si bada a spese, come non si bada alla pazienza del personale. Aspettiamo da troppo tempo il turn over del personale cessato per posticiparlo di ulteriori quattro mesi a causa di progetti formativi completamente scollegati dalla realtà lavorativa che viviamo, dove se hai imparato un mestiere diventi indispensabile e nessuno ti sposta, altro che nuove esperienze ed aspirazioni professionali.

Ma la pazienza non è infinita.   

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