Questa notte sabato 21 maggio, intorno alla mezzanotte, un tragico incidente ha portato alla morte di un lavoratore dell’aeroporto di Genova. La vettura pick-up che conduceva è finita in mare per cause ancora non chiare.
Quello che invece è molto chiaro è l’assenza sconcertante dei sommozzatori di Genova, città capoluogo di una regione che si affaccia sul Mediterraneo con infrastrutture portuali e aeroportuali che insistono sullo specchio acqueo, cui si aggiungono fabbriche come le acciaierie prospicienti l’aeroporto e un aumento considerevole di presenze turistiche con oltre 11 milioni nel 2021.
La causa ben nota e prevedibile è denunciata da anni da USB, vale a dire la carenza cronica di personale. Stanotte per svolgere un servizio tecnico urgente è dovuta intervenire una squadra proveniente da Torino, con tempi di attesa legati a 200 km da percorrere senza l’ausilio dell’elicottero, perché sprovvisti di mezzi per il volo notturno.
Ancora una volta è un lavoratore a perdere la vita e questo consegna un peso insormontabile ai cicalecci governativi, istituzionali con la complicità della dirigenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che non garantiscono le fondamentali tutele alla popolazione, come sanità, scuola e soccorso dei vigili del fuoco.
USB chiede assunzioni per garantire la necessaria copertura h24 dei sommozzatori nelle sedi di Genova e La Spezia. Oggi per tutta la costa ligure abbiamo a disposizione solo 2 turni di vigili del fuoco su 4 per la sede genovese ed 1 su 4 in quella spezzina.
Il coordinamento USB VVF Liguria proclama una giornata di sciopero per la condizione inaccettabile ed insostenibile che può essere risolta solo con un piano urgente di assunzioni.
USB VVF Liguria