I lavoratori dell'aeroporto di Fiumicino, interessato dal rogo del 7 maggio scorso, sono ancora a rischio. Lo conferma la nuova relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicata ieri sul sito del Comune di Fiumicino, da cui emerge “che il fenomeno dell'inquinamento è spazialmente diffuso”. Ci troviamo dunque nella situazione di un ritardo clamoroso nell'avvio di una bonifica non più rinviabile.
La nuova relazione dall'ISS, sulle base delle rilevazioni Arpa effettuate tra il 16 e il 29 di maggio ed integrata dai dati rilevati dallo stesso Istituto tra il 9 e 10 giugno, fa emergere risultati ancora molto preoccupanti per la salute. Sono particolarmente esposti i dipendenti impiegati nelle aree del T3 e adiacenti al molo D, attualmente sequestrato. Infatti “la contaminazione interessa un'area più ampia rispetto a quella dell'incendio, con un apparente gradiente positivo di concentrazione in direzione del molo D”.
Rispetto ai campionamenti precedenti, questi ultimi “sembrano avere un trend temporale in diminuzione per confermare il quale sono però necessari ulteriori rilevamenti”. Tuttavia: “I livelli di concentrazione rilevati confermano il perdurare di una situazione di compromissione della qualità dell'aria”. Nella relazione è inoltre evidenziata “la presenza di una sorgente di contaminazione ancora attiva che andrebbe rimossa quanto prima”.
E' evidente al di là di ogni dubbio che bisogna “procedere il prima possibile alle operazioni di completa bonifica dell'area che ha subito l'incendio e delle aree in cui la contaminazione si è propagata adottando le procedure necessarie per evitare ulteriori diffusioni”, come raccomandato dal Direttore del Dipartimento Ambiente dell'Istituto, Dott.ssa Musumeci, che firma il documento.
Siamo ormai a più di un mese dall'incendio ed i lavoratori continuano a stare male. L’USB e la CUB ribadiscono la necessità della bonifica totale del T3 e del Gate C e chiedono le dimissioni dei dirigenti di Adr e di Enac per non aver ancora avviato tali procedure e per le pesanti responsabilità sui rischi per la salute dei lavoratori.
USB e CUB continueranno a tutelare i lavoratori con le mobilitazione e con ogni atto legale.
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