Vogliamo per una volta che, per quanto riguarda i fondi fissi e ricorrenti del FPSRUP, parlino i numeri:
euro 35.800.000 circa risorse fisse e ricorrenti
di cui
euro 10.800.000 per circa 3.000 posizioni organizzative e incarichi di responsabilità
euro 17.000.000 per le progressioni economiche, anno 2017, di 40.000 lavoratori (circa 10.700 passaggi)
euro 8.000.000 risorse fisse e ricorrenti lasciate a disposizione dell’Amministrazione
Conclusione: con il protocollo di intesa (badate non un accordo!) sottoscritto ieri da CGIL, CISL, UIL e SALFI valido per l’annualità 2017, si lasciano sul campo oltre i 10.800.000 impropriamente utilizzati per finanziare PO e IR, anche circa 8.000.000 che avrebbero potuto essere impegnati per le progressioni economiche, consentendo così di raddoppiare il numero dei posti individuabili per i passaggi di fascia ed avviare davvero un ciclo virtuoso di progressioni economiche per tutti!
E se questi numeri non bastassero a chiarire la situazione, possiamo aggiungere che, in tantissime altre amministrazioni (tra cui l’Agenzia delle Dogane), si sono firmati o si stanno firmando accordi per nuovi passaggi economici di una fetta consistente del personale, impegnando risorse già dal 2016, e con l’ulteriore impegno a proseguire il percorso in modo da garantire in tempi ragionevoli un passaggio di fascia per tutti.
Qual è la differenza???
La differenza sta proprio nell’enormità degli incarichi di responsabilità pagati con i fondi fissi e ricorrenti del FPSRUP: mentre le Entrate hanno circa il 10% di queste posizioni, ben oltre le reali esigenze organizzative, pagati con i soldi sottratti al nostro fondo, gli altri hanno percentuali decisamente minori.
Ora i firmatari diranno che è un gran risultato, rinnegando ciò che scrivevano fino a pochi mesi fa quando minacciavano di diffidare l’Amministrazione se si fosse continuato a pagare gli art.17 e 18 del CCNI, con le risorse fisse e ricorrenti destinate, invece, dal CCNL delle Agenzie Fiscali alle progressioni economiche.
Certo, non potevamo aspettarci che chi ha determinato questa situazione firmando un contratto integrativo che ha regalato all’Agenzia l’opportunità di investire in posizioni di responsabilità pagate con i nostri soldi (uno dei punti nodali per cui non firmammo a suo tempo il CCNI), diventasse improvvisamente un leone e tornasse indietro, ma, leggendo il protocollo di intesa, ci sembra che il baratto non sia neppure troppo vantaggioso.
Anzi il baratto è estremamente vantaggioso per l’amministrazione che incassa col beneplacito sindacale il rifinanziamento delle posizione organizzative e degli incarichi di responsabilità per un altro anno, mettendo sul piatto come contropartita cifre miserrime per il passaggio di fascia di tutti i lavoratori!
Una intesa al ribasso che, come al solito, salvaguarda le esigenze dell’Amministrazione sulla pelle dei lavoratori
Per noi non finisce qui: come abbiamo già ribadito, quanto sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e SALFI non è un accordo, ma una semplice intesa programmatica che non ha nessun valore vincolante e che, anzi, vogliamo sottoporre al giudizio dei lavoratori.
Da gennaio, quindi,indiremo assemblee negli uffici per rispedire al mittente questa intesa, ma anche per scongiurare il pericolo che le progressioni economiche diventino lo strumento per sancire ancora l’ingresso dell’ arbitrio della valutazione nella nostra vita lavorativa.
Una mobilitazione che naturalmente si intreccerà con le altre questioni che riguardano il comparto e con la battaglia più generale per un contratto vero che segni un reale avanzamento salariale e normativo.
Non finisce così…