Una raffica di incarichi dirigenziali, ben oltre i già ampi limiti di nomine senza concorso previsti dall’art. 19, comma 6, del D.lgs 165/2001, sta accompagnando il “nuovo corso” all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Una vera e propria restaurazione del sistema degli incarichi dirigenziali che di fatto aggira la sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale che ne aveva stabilito l'illegittimità. Un fatto gravissimo, che ripristina una condizione di arbitrarietà e mira a creare una nuova classe dirigente ricattabile in base alla temporaneità dell’incarico, a discapito dell’indipendenza, dell’imparzialità e del buon andamento che dovrebbe sempre ispirare l'attività dell’Agenzia e in generale di ogni struttura pubblica.
Questo poltronificio è ciò che ha in mente il ministro Brunetta, che ha avallato questa operazione, quando parla di assunzioni, di semplificazioni delle procedure concorsuali e di riforma della Pubblica Amministrazione?
USB non accetterà passivamente che quella che dovrebbe essere la regola, il concorso pubblico, diventi residuale rispetto a nomine discrezionali dei vertici delle amministrazioni.
Alessandro Giannelli
p.Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego
25-5-2021