Ci lasciamo alle spalle un anno difficile, cominciato con l'abrogazione del Comma 165 e finito con la riforma della PA che esclude per legge un lavoratore su quattro dal salario accessorio e abolisce le carriere. Dal 2010 avremo un sistema contrattuale debole, sbilanciato sulla contrattazione di secondo livello con meno soldi sulla retribuzione tabellare e accessoria. Le relazioni sindacali, tarate sugli interessi del datore di lavoro, tuteleranno poco e male i lavoratori, sui quali si abbatteranno gli effetti della riforma e quelli delle ristrutturazioni aziendali. La definizione dei nuovi ambiti di contrattazione (nascerà il “compartone” Ministeri-Agenzie-Parastato) e le elezioni delle nuove RSU misureranno il peso delle forze sindacali. Anno nuovo di sfide e di opportunità che non dovremo farci scappare.
Nel 2009, con un contesto economico drammatico e il sindacato confederale tutto ripiegato sulle politiche filo o anti governative, si è giocato a limitare i danni. I fondi aziendali hanno avuto perdite inferiori alle aspettative, ma si è fatto ricorso ad alchimie di bilancio forse irripetibili. Le nuove regole di finanziamento hanno rotto quel nesso causale fra risultati di gestione e alimentazione del fondo. Non è accaduto tutto in una notte e sapevamo che prima o poi quanto andavamo denunciando sarebbe accaduto. Peccato essere stati in perfetta solitudine su temi così importanti. Da dieci anni i lavoratori del Fisco superano gli obiettivi assegnati, sempre più “sfidanti” come dimostra la lievitazione dei carichi di lavoro individuali e il costante apporto di nuova professionalità e qualità nelle prestazioni lavorative. Non ci si può quindi ritenere soddisfatti – come si ritengono invece i sindacati confederali - se i fondi hanno subito perdite minime, perché essi sarebbero invece dovuti crescere notevolmente. Se si guardasse non a quello che manca, ma a quello che avrebbe dovuto esserci in più, allora il saldo sarebbe inesorabilmente negativo.
Il 2010 si aprirà con il varo dei passaggi dalla II alla III area: i primi e anche gli ultimi, dato che d'ora in poi la regola per tutti sarà il concorso pubblico con la (incerta) riserva di posti per gli interni. RdB ha avuto il merito di accendere i riflettori su procedure che ammuffivano da anni nel dimenticatoio. E tanto per non fare bilanci solo negativi, fu sempre RdB a chiedere un anno fa l'assunzione di tutti i tirocinanti prima ancora degli esami finali. Se oggi c'è un 11 gennaio per i tirocinanti-bis, vuol dire che fare proposte fuori dal coro ha ancora un senso. Diritto al lavoro, carriere e salario saranno ancora al centro della nostra azione sindacale. Tuttavia la sfida di un sindacato moderno e conflittuale non può fermarsi qui, perché i lavoratori chiedono di essere rappresentati e difesi anche su altri fronti: la valutazione individuale, la meritocrazia, l'inquadramento professionale sono tutti temi che l'amministrazione affronta con una logica “separatista” e che noi invece vogliamo risolvere in modo “inclusivo”.
I lavoratori del Fisco saranno anche nel 2010 i protagonisti assoluti: con il loro lavoro assicurano il gettito fiscale, malgrado le leggi che incoraggiano l'evasione e le politiche punitive articolate da Governo e confederali. Il Fisco italiano deve diventare più equo e liberare i lavoratori dipendenti e i pensionati dalla morsa del gettito; e deve anche accorgersi dei suoi funzionari che non meritano l'ideologia che ha ritagliato sui dipendenti pubblici il vestito del parassitismo. Hanno sopportato troppe offese e troppe punizioni eppure hanno continuato a lavorare con serietà e professionalità. Sono stati un esempio per tutti, anche per chi, sul versante sindacale, dovrebbe rappresentarli con più rabbia e passione. A loro è dedicato perciò il nostro augurio di buon anno nuovo, con la promessa che continueremo a essere conflittuali e propositivi come sempre. Buon 2010 a tutti!