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Entrate

Agenzie Fiscali - Un nuovo condono c'è già!

Roma,

Il condono fiscale sul contenzioso tributario dimostra la volontà di aiutare gli evasori

Mentre nel parlamento italiano si discute se sia etico, in un momento di crisi aggravata da una colossale evasione fiscale, emanare un condono fiscale o edilizio, o magari entrambi, oggi 13 ottobre 2011 parte il condono fiscale sul contenzioso tributario che prevede si possano condonare le liti fiscali attraverso il pagamento di 150 euro o del 10% delle imposte dovute.

 

Negli uffici fiscali è stato attivato un servizio dedicato di assistenza per fronteggiare le numerose richieste di chi ha un conto in sospeso con il Fisco. I dati in nostro possesso dimostrano che sempre più spesso, negli ultimi anni, le ragioni del Fisco hanno prevalso su quelle dei ricorrenti davanti al giudice tributario, mentre è stato fatto uno sforzo professionale enorme, da parte dei lavoratori, per rendere quanto più solida e inattaccabile possibile la pretesa tributaria. Per dirla in poche parole, non c'era motivo per adottare un provvedimento simile, a meno di non ritenere che il motivo fosse quello di condonare.

 

Per di più, l’apertura di sportelli dedicati all'assistenza sul condono per le liti fiscali determina il rallentamento dei servizi dedicati ai cittadini "normali" che già sopportano interminabili attese nei front-office che scoppiano di utenti. I front-office versano in condizioni disastrose anche a causa del numero di postazioni attive che è incredibilmente inadeguato rispetto alla domanda di servizi, mentre i funzionari assegnati agli sportelli informativi sono distolti anche dalle attività istituzionali di contrasto all’evasione.

 

Il condono grava così sull’organizzazione degli uffici, indebolisce l'efficacia delle attività di indagine fiscale e di assistenza ai cittadini e finisce per indebolire la fiducia tra Fisco e cittadini, che è alla base del convincimento che pagare la tasse conviene ed è giusto (tax compliance).

 

Crediamo sia il momento di spezzare definitivamente questo circolo vizioso che porta a pensare che non conviene pagare le tasse perché tanto prima o poi ci sarà un’amnistia. L'evasione fiscale non è più solo il comportamento illegale di chi non paga le tasse ma è anche una sacca di impunità sociale legalizzata e incoraggiata dal presente governo attraverso svariate misure, tendenti a dare ossigeno a quegli stessi soggetti che finiscono per beneficiare delle misure anti-crisi varate in questi mesi.

 

I condoni, il depotenziamento delle verifiche, i mancati investimenti sulla macchina fiscale sono fra le cause dell’inasprimento della pressione fiscale sul lavoro dipendente. Se l'evasione fiscale non viene combattuta efficacemente e se le misure più severe vengono prese nei confronti dei lavoratori dipendenti e dei contribuenti che sbagliano in buona fede, il Fisco finisce per essere oppressivo sui redditi da lavoro e da pensione che già sono colpiti dalle drastiche misure economiche.

 

Lo stesso Fisco si dimentica così della grande evasione fiscale che nel nostro Paese non ha solo la faccia barbuta dell'idraulico che non rilascia la fattura come vuol fare credere un recente spot dell'Agenzia. L'emergenza nazionale è anche - se non soprattutto - la grande evasione fiscale, compiuta da chi in giacca e cravatta, sottrae ricchezze enormi e che poi si compra il patrimonio pubblico facendo ritornare in patria centinaia di miliardi di capitali illegalmente espatriati, come dimostrano i dati dell'ultimo condono-scudo.

 

I condoni sono fatti a spese dei lavoratori e rivelano la natura classista del Fisco dei giorni nostri: forte con i deboli e debole con i forti come un Robin Hood alla rovescia. Ecco perché USB è contro ogni condono ed ecco perché USB chiede che fra le misure anti-crisi non ci siano i condoni che servono solo a fare cassa, ma che ci siano i tagli alle spese militari, la lotta serrata all'evasione fiscale - grande e piccola - e alla corruzione dilagante.

 

Con queste proposte, per denunciare l'emergenza nazionale dell'evasione fiscale, per chiedere di perseguitare gli evasori e non i lavoratori, USB Agenzie Fiscali dà appuntamento alle lavoratrici e ai lavoratori del settore, sabato 15 ottobre alle ore 14 in piazza dei Cinquecento a Roma.

 

Solo con una grande mobilitazione popolare, intorno a una piattaforma che mette al primo punto il diritto, solo con un vero risveglio delle coscienze potremo ottenere un Fisco al servizio dei cittadini, che eleva i "poveri" a condizioni dignitose, che difende le condizioni d vita di chi lavora e che obblighi i ricchi, gli evasori e i corrotti al pagamento delle tasse e delle imposte fino all'ultimo centesimo.

 

NOI IL DEBITO NON LO PAGHIAMO!

 

15 ottobre 2011, Roma, ore 14, piazza delle Repubblica