Alcune considerazioni in merito al protocollo di intesa tra Comune e Forum del terzo settore del 10/02:
· Come sempre il vero, unico obbiettivo del Forum è quello di non perdere il proprio ruolo : per loro è vitale sedersi sempre e comunque ai tavoli, nella doppia veste di progettatori e gestori dei servizi. Oltrechè, aggiungiamo noi, di fornitori di manodopera a basso prezzo.
· La farsa dei tavoli prosegue. Qualcuno si è innamorato del 7, tanti sono nuovamente i tavoli. C’è un nuovo convitato, la Regione attraverso i distretti sociosanitari, che tutti sperano non si presenti a mani vuote e porti tanti soldini. Staremo a vedere: certo la Regione vorrà dire la sua ed è facile prevedere conflitti con il Comune. Inoltre la Regione è Costa, assessore che non ricordiamo certo per amore nei nostri confronti.
· Sui soldi continua ad esserci la massima incertezza. Compaiono due milioni chissà da dove, si spera di trovarne altri, si cerca di farseli dare da soggetti misteriosi…… insomma c’è veramente da preoccuparsi.
· La certezza invece è che sui contratti i soldi NON CI SONO e non se ne sa più nulla. Molte cooperative pero’ sono inadempienti e la situazione per i lavoratori diventa sempre più pesante.
· Sia chiaro a tutti : si resta nel quadro delle compatibilità economiche del patto di stabilità: i soldi sono pochi e devono rimanere pochi perché non si possono mettere in discussione le politiche economiche che stanno strangolando i comuni e distruggendo i servizi. Quindi ben venga il forum che nulla chiede né mai chiederà per i propri lavoratori ed è ben contento di lavorare con le briciole.
· Si preparano i tagli. Da un lato vengono indicati obbiettivi di riprogettazione ambiziosissimi (e in tempi strettissimi) con propositi nobili ed altisonanti: in realtà quando si parla di “ottimizzare il sistema stabilendo una corretta relazione tra risorse disponibili, bisogni rilevati e servizi erogati sia quelli realizzati con l’apporto del Terzo settore sia quelli gestiti dall’Amministrazione pubblica” altro non vuol dire che ci si accinge a tagliare oltre che da noi anche nel disastrato settore pubblico. Peraltro, come dimostrano le vicende di questi mesi, è questo l’unico vero obbiettivo del Comune.
· Non esiste alcun progetto complessivo sui servizi, né tantomeno alcuna indicazione sulle priorità da affrontare. Però
· si prosegue imperterriti sulla strada che ci ha condotto all’attuale disastro. Naturalmente non c’è nessuna analisi né tantomeno ripensamento su come sono andate le cose in questi anni. I pilastri intangibili per Comune e Terzo settore sono: concertazione e cogestione, esternalizzazioni ed appalti, esclusione dei lavoratori e delle loro rappresentanze dai tavoli, precarietà lavorativa e retributiva, nessuna verifica sulla qualità dei servizi. Il tutto in una cornice di risorse sempre e costantemente in calo.
· La strada è sempre e soltanto quella del mercato. Sono estremamente preoccupanti i passaggi ove si esprime l’intenzione di rivedere le procedure di affidamento dei servizi e favorire “l’apertura dei servizi verso un mercato più ampio, a domanda diretta dei cittadini”.. Inoltre l’idea che esista un mercato privato per i servizi in grado di compensare il taglio di risorse pubbliche si è gia rivelata illusoria ed è molto grave riproporla perché dà per scontata la progressiva residualità del pubblico.
Il patto è dunque l'ennesima riproposizione dello stesso pessimo film proiettato in questi anni. Tavoli affollatissimi, tempi irrealistici, obbiettivi confusi, improvvisazione metodologica, risultati disastrosi. Cambiano solo la retorica che accompagna il rito e, purtroppo, le condizioni complessive del sistema, che è sempre più in crisi. Sempre uguali anche gli attori che pretendono di convincerci della bontà di questo metodo. Sempre esclusi i lavoratori (e gli utenti) che vedono solo peggiorare le condizioni del loro lavoro e diminuire inesorabilmente i loro redditi.
L'UNICA NOVITA' E' CHE LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI HA IMPEDITO I TAGLI DEL COMUNE E COSTRETTO IL FORUM DEL TERZO SETTORE A CONFRONTARSI PER LA PRIMA VOLTA CON LA PROPRIA BASE.
QUESTA E' LA STRADA DA PERCORRERE.. DA TAVOLI E TAVOLINI VARI NON VERRA' FUORI ASSOLUTAMENTE NULLA. I LAVORATORI DEVONO RESPINGERE OGNI IPOTESI DI TAGLIO O RIDIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI CAMUFFATA DA RIPROGETTAZIONE O RAZIONALIZZAZIONE.
I SERVIZI VANNO STABILIZZATI E RESI EFFICENTI ATTRAVERSO L'AUMENTO REALE DELLE RISORSE E LA VALORIZZAZIONE ED IL RICONOSCIMETO PROFESSIONALE DEL LAVORO DEGLI OPERATORI SOCIALI PUBBLICI E PRIVATI
RDB CUB INVITA I LAVORATORI A VIGILARE PER EVITARE SOLUZIONI PASTICCIATE E A CONTINUARE LA MOBILITAZIONE PER LA DIFESA DEI SERVIZI E LA PIENA APPLICAZIONE DEL NOSTRO CONTRATTO.
BASTA DELEGHE IN BIANCO AL FORUM DEL 3° SETTORE!!
NO AI TAVOLI : SALVIAMO I SERVIZI SOCIALI !!
RDB CUB COOP SOCIALI