AP - Associazione Piloti, COBAS ed USB Lavoro Privato dopo un estenuante e difficoltosa trattativa, hanno deciso di sottoscrivere i due accordi: uno sulla procedura di licenziamento collettivo in sede aziendale e l'altro di cassa integrazione in sede governativa che consente l’accesso a 10 mesi di cassa integrazione a partire dal 1° settembre 2020. Mesi che assicureranno ai lavoratori di Airitaly la tutela del reddito.
È quindi di fatto falsa la notizia riportata da alcuni quotidiani, circa la volontà da parte nostra di non sottoscrivere tali accordi, evidentemente male informati da qualche voce inattendibile.
La realtà è che come OO/SS abbiamo preso qualche ora di valutazione all'interno delle rispettive strutture per analizzare con l’attenzione necessaria i temi riguardanti i lavoratori da noi rappresentati.
Una sana abitudine che alcune compagini derubricano a perdita di tempo non necessaria.
È alla luce del sole come questi accordi alla fine contengano diversi elementi di tutela, per nulla scontati rispetto alla condizione di partenza e rispetto al contesto di agonia in cui il panorama del trasporto aereo italiano versa ormai da almeno 15 anni.
Nello specifico Air Italy, compagnia che eredita una storia di 60 anni nel mondo dell’aviazione civile italiana, è stata ridotta ad una compagnia in liquidazione da anni di accordi scellerati, mala gestio e sperperi inutili. A corredo di questa doverosa premessa elenchiamo quali effetti la sottoscrizione di tali accordi ha prodotto:
Sono stati sospesi i licenziamenti, salvaguardato il diritto all’indennità di preavviso che verra erogata alla fine dei 10 mesi di integrazione; sono stati adeguati i numeri del personale tenendo conto dei contenziosi in corso; è stato disposto un reddito di sussistenza uguale per tutti che verra erogato in forma di prestito nei primi tre mesi in attesa dell'assegno di Cigs; ottenuto l'impegno al mantenimento delle licenze e certificazioni/abilitazioni durante il suddetto periodo.
È altrettanto vero che questo accordo potrebbe rappresentare il “via libera” al licenziamento di tutti i dipendenti Air Italy alla fine dei 10 mesi. Un epilogo che si colloca nel contesto di assoluta anormalità in cui tutti i dipendenti sono stati trascinati negli ultimi 9 anni culminati con la liquidazione di Air Italy.
Epilogo evitabile, soprattutto se si fosse avuta meno fretta rispetto alla conclusione dell'accordo, accogliendo i nostri inviti e quelli del Ministero del Lavoro dato che il tempo previsto dalla procedura non era affatto scaduto.
A tale proposito troviamo doveroso riconoscere il valore dei risultati ottenuti alle rappresentanze dei Ministeri e delle Regioni interessate. In particolare a quelli del Ministero del Lavoro, che si sono spesi negli ultimissimi giorni con indiscutibili professionalità e passione per la miglior risoluzione possibile della vertenza.
Rimane forte la preoccupazione, al netto dei programmi di politiche attive presentate dalle Regioni Lombardia e Sardegna, che la cigs possa essere utilizzata per congelare il problema e possa diventare una sorta di binario morto dove “parcheggiare” i lavoratori lontano dai riflettori, fino a che questi non verranno spenti definitivamente tra meno di un anno.
AP, COBAS e USB non possono accettare che la battaglia per il futuro dei dipendenti Air Italy si fermi a questo punto. Confermano anzi il loro impegno e la loro determinazione, affinché il tema della rioccupazione dei lavoratori in seno al progetto del vettore nazionale e nel contesto della necessaria riforma del trasporto aereo, rimanga di attualità nell'agenda politica di questo Paese.
A valle della sottoscrizione degli accordi, già formalizzata stamane, procederemo quindi a richiedere la convocazione dei tavoli interministeriali sulla questione Air Italy e il futuro del traporto aereo italiano.
AP - COBAS - USB