Come USB crediamo sia arrivato il momento di arrestare lo sfruttamento e la mancanza di diritti che le lavoratrici e i lavoratori del Gaslini subiscono da tempo e che negli ultimi periodi, approfittando della pandemia, ha avuto un’accelerazione.
Abbiamo esaurito ogni tentativo di dialogo con l’amministrazione del Gaslini, interessata unicamente a mantenere la forma, senza attenzione per i diritti e la salute dei lavoratori. Il modello aziendalista imposto da tempo punta al massimo ricavo con la minima spesa. Un modello deleterio già in fabbrica, figurarsi in un ospedale che cura bambini.
COSA CHIEDIAMO:
Alla politica ligure:
- un interessamento per la redistribuzione dei fondi agli ospedali pediatrici italiani che, a partire dalla Finanziaria 2011, ha visto un gettito sfavorevole e che ha avuto un triste seguito di inchieste sugli attici romani.
Ad Alisa:
- la rivalutazione del “Manuale di accreditamento”. Non sono accettabili gli stessi criteri del periodo pre-Covid. In una terapia subintensiva con pazienti Covid non è possibile limitarsi a rispettare il criterio di 1 infermiere ogni 4 posti letto, senza considerare cioè il carico di lavoro ulteriore che l’assistenza al paziente Covid comporta. E senza considerare la necessità di personale Oss H24. Stesso criterio per altri reparti con pazienti Covid. Il Manuale si limita a considerare 1 infermiere ogni 6 posti letto.
- un maggior controllo sui DVR e sul rispetto del D.Lgs. 81/08 da parte degli enti accreditati
Alla dirigenza del Gaslini:
- Assunzioni immediate con contratti lunghi fino all’effettuazione di concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. La mancata indizione di un concorso per infermiere pediatriche lascia interdetti. Da tempo ci viene detto che mancherebbe un programma di gestione per effettuarlo… Tra l’altro non è mai stato consegnato alla Rsu il piano assunzioni. Nel caos totale non sappiamo quanto personale manchi e quanti lavoratori siano andati in pensione. Nonostante gli accordi, ad oggi, è stato consegnato in Rsu un solo foglio senza alcuna intestazione che snocciola dati incomprensibili. È inaccettabile che non venga sostituito il personale mancante e che chi presta servizio debba lavorare per 2/3 persone. Serve anche una rivalutazione dei carichi di lavoro.
- L’immediato rispetto degli accordi che vedevano la possibilità di non essere obbligati a prestare servizio nel nuovo reparto di terapia subintensiva, aperto senza considerare la tutela psicofisica delle lavoratrici, senza alcuna discussione in Rsu.
- La rivalutazione del personale occorrente alla terapia subintensiva. Ricordiamo anche che nessun lavoratore/trice è obbligato a formarne un altro. Vista la delicatezza e l’importanza di questo reparto chiediamo un bando interno per infermiere che volontariamente vogliano prestarvi servizio anche con eventuale progetto per la formazione.
- Al Gaslini, crediamo unico ospedale in Italia, al personale che effettua turni sulle 24 H (sia MPN, sia 12 consecutive) sono conteggiate le assenze (ferie, malattia, 104, etc) 7,12 h. Chi ad esempio usufruisce di L.104 per assistere un proprio congiunto, nel giorno di riposo deve effettuare un rientro per recuperare le ore. Spiegateci il senso di questa modalità che non sia la ricerca di cavilli per spremere di più i lavoratori.
- Portierato e centralino: il personale addetto continua a diminuire e nel piano assunzioni (anche se non consegnato) non risulta assunzione di personale. È prevista l’ennesima esternalizzazione?
- Disability Manager: da tempo chiediamo l’istituzione di questa figura, fondamentale per la tutela dei dipendenti con invalidità.
- Pagamento straordinario: un accordo di molti anni fa prevede il pagamento massimo dello straordinario di 6 ore al mese. Chiediamo assunzioni immediate affinché il personale non debba effettuare straordinario, che però se effettuato va pagato.
- Neuropsichiatria infantile: questo reparto e questi adolescenti meritano un tavolo ed una seria discussione sull’organizzazione dei servizi offerti.
- Passaggi di livello: vi sono lavoratrici che ormai da anni prestano servizio svolgendo mansioni da Oss ma a cui non viene riconosciuto il titolo. Parliamo di circa 50 euro al mese per personale con stipendi molto bassi. Forse basterebbe che qualche dirigente lo confrontasse con il proprio per effettuare l’immediato passaggio.
- Sicurezza sul Lavoro: non a cuor leggero, siamo costretti a chiedere la sostituzione dell’Rspp per iniziare una corretta valutazione dei rischi.
- Ferie part time: anche in questo caso non si riesce ad ottenere un serio calcolo delle ferie per il personale PT
Questa non può essere la sanità pubblica pagata con i soldi dei contribuenti. A noi appare unicamente un ricercare cavilli per ottenere il massimo sfruttamento sui lavoratori (e di conseguenza a scapito dell’assistenza) per il raggiungimento degli obbiettivi da parte di qualche dirigente.
USB SANITÀ LIGURIA