In questo clima di costante legittimazione dell’illegalità e di denigrazione del lavoro dei pubblici dipendenti dove ladri, truffatori e parassiti sembrano annidarsi tutti tra i dipendenti della pubblica amministrazione che, per giunta, hanno anche l’ardire di fare indagini su chi invece lavora e produce ricchezza, dopo leggi che hanno cambiato le regole ad esclusivo vantaggio delle imprese e ridotto diritti e tutele a danno dei lavoratori e dopo le varie direttive del ministro Sacconi e la miriade di circolari applicative, gli ispettori del lavoro, come in un paese supercorrotto del quarto mondo e non capendo più quale sia la propria funzione istituzionale ma disorientati dal “… non si sa più cosa si deve fare!….” rischiano, ogni qualvolta mettono piede in una azienda, di essere aggrediti fisicamente o di vedere il “mezzo proprio” ridotto in pezzi.
Accade in Calabria, nel casertano ma anche in Emilia Romagna e in altre “civilissime” regioni dove il ripetersi degli episodi di aggressione è chiaro indicatore dell’intolleranza verso ogni forma di controllo da parte di un sistema produttivo che, strumentalizzando la crisi, si lascia andare ad azioni intimidatorie di vario genere, dal licenziamento di delegati sindacali rei di dire No ad accordi infami, come alla Fiat, alle minacce e, qualche volta, anche alle aggressioni nei confronti degli ispettori ficcanaso quando, nonostante le armi spuntate, cercano di contrastare lo sfruttamento della manodopera, l’evasione fiscale e contributiva, l’elusione delle più elementari norme sulla sicurezza.
Lanciare espressioni di solidarietà sembra essere a questo punto inutile, ne abbiamo sentite troppe, e soprattutto a costo zero.
Avremmo bisogno invece di atti concreti: modificare le norme che delegittimano il ruolo degli ispettori, mettere a disposizione mezzi e risorse, assumere personale senza poi “riallinearlo” nei ruoli amministrativi sottraendolo all’ispezione sui territori con la complicità delle OO.SS. firmatarie degli accordi del nuovo Contratto Nazionale Integrativo.
Roma, 14 ottobre 2010 RdB P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.