Come già anticipato nei mesi scorsi i tagli della Spending Review porteranno la Provincia di Genova al dissesto finanziario.
Nel 2013 è previsto un taglio di 25 milioni di Euro su un totale a bilancio di 28 milioni di Euro.
E' evidente l'insostenibilità di questa operazione, fatta dal Governo e voluta dai Mercati Internazionali.
Per la Provincia di Genova non sarà possibile approvare il bilancio di previsione e automaticamente verranno applicate le norme previste dal Testo unico EE.LL del 2000, parte II, titolo VIII: aumento di tutte le tariffe al livello massimo, taglio di servizi (con perdite di posti di lavoro in tutti gli appalti), riduzione della spesa del personale con la prospettiva che centinaia centinaia di lavoratori entrino in mobilità.
Oltre ai tagli del Governo la Provincia è costretta ad aspettare le decine di milioni di euro che la Regione deve erogare per le funzioni delegate e la copertura del debito che il Ministero degli Interni ha verso di noi per gli affitti non pagati dei locali della Questura di Genova.
Tutto questo accompagnato dalla soppressione delle Province entro il 2014.
A pagare saranno i lavoratori e gli utenti. Ancora lacrime e sangue.
Per i lavoratori è l'ennesima bastonata. E proprio i dipendenti delle Province pagheranno due volte, sia come dipendenti che come cittadini.
I colleghi sembrano storditi. Tutti in attesa di non si capisce che cosa. Non si crede alle cose scritte nei volantini, ma si ci sveglia per un articolo sul giornale nemmeno troppo corretto. Si fa finta di non capire le responsabilità dei sindacati collaborativi, soprattutto di CISL e UIL. Con una CGIL ondeggiante e metereopatica.
Negli ultimi mesi sono state molte le occasioni per esprimere la propria rabbia, ma si è preferito fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia.
E' quasi troppo tardi ma vale la pena di provarci ancora. Paghino la crisi quelli che l'hanno provocata. Il Governo istituisca una Patrimoniale e colpisca i grandi evasori.
Possiamo scioperare, fare una manifestazione serale con fiaccolata e padellata, fare un flash mob magari sotto la RAI, occupare la Regione, piantare le tende a de Ferrari o salire sui tetti.
Oppure proponete voi qualcosa. Tirate fuori quello che avete dentro.
USB dichiara la propria disponibilità, al di là di sigle e bandiere.
Il 30 si riunisce la RSU, opereremo in modo che scaturisca una proposta limpida, unitaria ed incisiva.
Se anche tu sei stanco di pagare la LORO CRISI, UNISCITI A NOI!