Inoltriamo la nota ricevuta dai compagni del CALP di Genova.
“Come denunciato da Amnesty International e una coalizione di organizzazioni per i diritti umani che sostengono la campagna internazionale #blocktheboat la Kathrin, nave che trasporta esplosivi mortali per il genocidio di Israele contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, e ora anche in Libano, sta cercando di attraccare al porto di Capodistria, ma è attualmente bloccata e si trova in acque internazionali.
A seguito di indagini del governo portoghese la nave è stata costretta alla rimozione della bandiera di quel Paese, ed è attualmente senza bandiera.
La nave MV Kathrin, di proprietà tedesca, trasporta tra gli altri anche 8 container di esplosivi Hexogen/RDX con destinazione Israele oltre a 60 container di TNT con destinazione non nota.
L’esogeno RDX è un componente chiave per la costruzione di missili israeliani.
Se, come pare probabile, il governo della Slovenia negherà l’autorizzazione all’attracco, la nave cercherà un altro porto in Adriatico dove sbarcare il suo carico di morte.
La Kathrin ed suo carico di morte non deve essere autorizzata a fare scalo e scaricare in nessuno dei porti italiani.
Francesca Albanese, Relatrice Speciale dell’ONU per i Territori Palestinesi ha ammonito che ogni trasferimento di armi verso Israele, che, secondo la Corte internazionale di Giustizia sta plausibilmente commettendo il crimine di genocidio costituisce una violazione della Convenzione sul genocidio e della risoluzione 55/L.30 dell'HRC (Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU) che impone un embargo sulle armi a Israele.
Chiediamo al Governo italiano, alle Autorità portuali, agli Enti locali, di negare alla nave MV Kathrin l’autorizzazione all’attracco, ove richiesto, e alle operazioni di scarico in nessuno dei porti del territorio italiano.
Alle Organizzazioni Sindacali di vigilare e di di opporsi a qualunque azione di scarico e movimentazione dei materiali trasportati dalla nave.”
USB Coordinamento Mare & Porti della Federazione di Trieste non può che accogliere l’appello circolato in rete chiedendo all’Autorità Di Sistema Portuale di rispettare le risoluzioni del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU e della propria ordinanza che vieta la circolazione nei porti del Golfo di Trieste di materiale bellico.
Anche se attualmente la nave ci risulta al largo della Sicilia (Vessel Finder – 13 ore fa) come misura preventiva abbiamo già chiesto ai portuali di Trieste e Monfalcone di segnalarci l’eventuale attracco della Kathrin: contestualmente partirà uno sciopero immediato di lavoratori di quella banchina e degli art. 17.
Nessun porto italiano per la nave MV Kathrin !
Nessuno molo dei nostri porti a disposizione di guerre e genocidi !
Coordinamento Mare & Porti USB Federazione di Trieste