(122/21) Esprimiamo la nostra vicinanza e piena solidarietà alla lavoratrice della società di vigilanza in servizio all’Agenzia di Albano colpita violentemente da un cittadino esagitato che si è recato ieri agli sportelli della sede territoriale dell’INPS. L’utente era già stato contattato in precedenza dal personale dell’Istituto e pretendeva una prestazione Covid alla quale non aveva diritto.
Purtroppo, è uno dei tanti intollerabili episodi di violenza di cui da tempo sono vittime le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle sedi territoriali dell’Istituto. Lo sanno bene i colleghi di Roma Casilino-Prenestino, che negli anni hanno dovuto spesso fronteggiare episodi d’intolleranza e di aggressione da parte dell’utenza e dove due giorni fa si è verificato l’ennesimo episodio che ha avuto per protagonista un cittadino che non si accontentava di fissare un appuntamento ma pretendeva risposte immediate.
Nei giorni scorsi abbiamo rappresentato con chiarezza all’amministrazione e al presidente i pericoli di una riapertura degli sportelli senza appuntamento telefonico. È pur vero che le aggressioni ci sono state anche in passato, negli anni precedenti l’emergenza sanitaria, ma la decisione di aprire sportelli di prima accoglienza per fissare successivi specifici appuntamenti invece di essere colto come un segnale di attenzione rischia di esasperare ulteriormente un’utenza già provata e incattivita dalle continue campagne diffamatorie nei confronti dei lavoratori pubblici. Sta di fatto che le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS che operano nel front office, sia interni che addetti alla vigilanza delle sedi, rischiano ogni giorno la propria incolumità e questo indipendentemente dalla contingente fase emergenziale.
Respingiamo con sdegno la volgare speculazione della FLP che addebita ai sindacati firmatari del protocollo sanitario del 3 giugno 2020 la responsabilità di quanto accaduto ad Albano. La speculazione sindacale non dovrebbe arrivare a simili infimi livelli.
Questa mattina avvieremo le procedure per la dichiarazione di 2 ore di sciopero per la sicurezza e la salute dei lavoratori dell’Istituto, sia interni che esterni, nonché contro le scelte organizzative che riguardano sia il front office che il generale processo di riorganizzazione. Siamo un sindacato e lottiamo con gli strumenti che abbiamo a disposizione lasciando ad altri il ruolo di iene da tastiera o da penna.