Con riferimento all’articolo pubblicato in data 17 ottobre 2018 sul giornale “ La Gazzetta di Mantova “ in merito alla risposta fornita dal Ministero del Lavoro all’interpello presentato da Asstra, in nome e per conto di APAM Esercizio, in materia di orario di lavoro del personale dipendente da aziende autoferrotranviarie, impiegato su linee superiori ai 50 km, dalla corretta lettura della stessa si deduce che non si tratta di UN GOL SEGNATO DA APAM Esercizio, ma piuttosto di UN AUTENTICO AUTOGOL.
Infatti se si fa una attenta lettura della risposta data dal Ministero, che richiama testualmente soluzioni date a precedenti interpelli che fra l’altro l’ITL di Mantova cita nella premessa delle proprie diffide accertative, si apprende che:
testuale,“ …...con la precisazione che per il personale mobile dipendente da aziende autoferrotranviarie, trovano applicazione le relative disposizioni di cui al R.D.L. n. 2328/23 ed alla Legge n. 138/58”; quella che l’ITL di Mantova imputa ad APAM Esercizio di non aver applicato;
testuale, “…..pertanto l’interpello citato afferma chiaramente che dalla normativa comunitaria non può scaturire l’effetto abrogativo delle vecchie normative di settore quali il RDL 2328/1923 e la Legge n. 138/1958”; quella che l’ITL di Mantova imputa ad APAM Esercizio di non aver applicato;
competente sulle corrette soluzioni ispettive è L’Ispettorato Nazionale del Lavoro .
Quindi se si vuole mettere in dubbio l’operato dell’Ente al quale spetta l’onere di vigilare sulla correttezza dell’applicazione delle norme sul lavoro, ci preme sottolineare quanto correttamente l’ITL di Mantova abbia fatto prima di procedere alla trasmissione delle circa 200 diffide accertative nei confronti di APAM Esercizio per crediti patrimoniali in capo ad altrettanti lavoratori, come risulta dagli stessi verbali, ha ottenuto il “ via libera “ dalle proprie strutture superiori.
Inoltre non dimentichiamo che l’organo gerarchicamente superiore all’ITL di Mantova, il Comitato Interregionale per i Rapporti di Lavoro, ha confermato la bontà degli accertamenti fatti.
Quindi quanto affermato dall’APAM Esercizio in merito alla risposta del Ministero del Lavoro sembra, a leggere bene, oltre che una “mistificazione” della realtà dei fatti e piuttosto un clamoroso “autogol” operato dai vertici aziendali.
L’attivazione degli atti di precetto per la riscossione forzata del credito patrimoniale accertato, da parte degli aventi diritto, è questione di ore.
Quando invece la “Politica”, quella con la P maiuscola che ha il coraggio delle proprie azioni, prenderà finalmente atto che questa dirigenza sta mettendo a repentaglio un patrimonio di tutti i cittadini di Mantova?
Quando la “Politica”, quella con la P maiuscola che ha il coraggio delle proprie azioni si deciderà a sostituire questa classe dirigente che tra ITL, TAR e Consiglio di Stato sta dilapidando soldi della comunità che dovrebbero essere spesi per il trasporto Pubblico e che invece vengono spesi in liti giudiziarie e amministrative regolarmente perse?
Perdita di servizi; perdita di appalti; sanzioni per inadempienze contrattuali e legislative; estromissione per palesi e provate mancanze giuslavoristiche: chi pagherà per questo?
I cittadini, gli utenti di Mantova e Provincia ed i lavoratori di APAM Esercizio non meritano tutto questo.