Appello alla mobilitazione
Venerdì 11 febbraio 2022 ore 10 di fronte alla sede della
Regione Toscana piazza Duomo a Firenze
Dopo due anni di pandemia e scelte criminali di governo e regione chiamiamo lavorator@, cittadin@, realtà politiche, sociali, sindacali a portare il proprio dissenso sotto la regione toscana.
Da una parte l’impossibile convivenza tra profitto e salute continua a dimostrare con i numeri dei contagi e delle vittime quanto le ricette del Governo Draghi e Giani, per la Regione Toscana, siano state del tutto fallimentari, dall’altra lo sblocco dei licenziamenti, degli sfratti, l’aumento delle bollette e del costo della vita continuano a ridurre un pezzo consistente della popolazione in una condizione di assoluta impossibilità di una vita dignitosa.
La Regione Toscana oggi ha più di 50 dossier tra crisi aziendali e tavoli di monitoraggio e oltre 11.800 dipendenti (più indotto) coinvolti, un aumento della povertà assoluta con dati superiori a quelli nazionali. Su queste basi 121.000 persone in Toscana vivono sotto la soglia di povertà pari al 5,4% della popolazione (ben 55% dei poveri hanno meno di 35 anni), per non parlare dei lavoratori poveri.
abbiamo portato più di una volta all’attenzione della regione toscana le varie vertenze in atto sul territorio, dalla sanità a lavoratori licenziati, dagli aeroporti toscani alle precarie della Piaggio, dalla questione del diritto all’abitare alla vertenze dei lavoratori dell’igiene ambientale del Mugello, a interi territori senza una prospettiva di ripresa come Piombino, alle condizioni di migliaia di lavoratori in appalto. La Sanità, con il personale ormai allo stremo, ha scioperato la scorsa settimana per rivendicare assunzioni, stabilizzazioni ed interventi strutturali e risolutivi per ridare al sistema sanitario la funzione primaria di pubblico servizio, fondamentale per la salute della popolazione.
Venerdì 11 febbraio, con il presidio sotto la Regione Toscana, insieme ai delegati, ai lavoratori di ogni settore, ai rappresentanti di settori sociali colpiti dalla crisi, intendiamo rappresentare quelle che sono le reali condizioni nei posti di lavoro e quelle di chi un lavoro non ce lo ha più, dopo lo sblocco dei licenziamenti che ha dato il via a un'ondata preoccupante di licenziamenti collettivi, che fa il paio con le centinaia di sfratti in arrivo, a causa del contemporaneo sblocco di questo strumento di allontanamento forzato di chi non ha più le risorse per pagare un affitto.
La Regione Toscana deve rispondere alla richiesta di intervento diretto su queste emergenze sociali e lavorative. Le risorse ci sono, occorre la volontà politica di orientarle a favore di chi ne ha veramente bisogno.
Confederazione USB Toscana