SIAMO ALL’ENNESIMA AZIONE DI PROTESTA DI LAVORATORI. OGGI 13 MAGGIO 2013 I LAVORATORI DELLA SOCIETA’ COOPERATIVA ARCOBALENO 2000 SOSTENUTI DAL NOSTRO SINDACATO HANNO OCCUPATO IL PIAZZALE ANTISTANTE IL PALAZZO COMUNALE PER PROTESTARE CONTRO LA MANCATA CORRESPONSIONE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI QUANTO LORO DOVUTO. SI TRATTA DEI COMPENSI CHE I 36 LAVORATORI AVREBBERO DOVUTO RICEVERE PER L’ATTIVITA’ CHE LA COOPERATIVA SVOLGE NELLA GESTIONE DEGLI ASILI COMUNALI DI ARCHI E GEBBIONE, PUNTI NEVRALGICI DELLA CITTA’, PER CONTO DEL COMUNE E CHE LO STESSO dal 2011 NON HA ACCREDITATO ALLA COOPERATIVA FACENDO SI CHE IL CREDITO AD OGGI AMMONTI AD EURO 461.000,00.
Sono cambiati gli attori ma per coloro i quali devono avere quanto pattuito con l’ente pubblico, la commedia sembra sempre una replica. In questo paese dove sono ormai milioni le famiglie che convivono con la povertà, con la disoccupazione, con i licenziamenti, che perdono la casa o non possono pagare il mutuo o l’affitto, le medicine e la sanità, sembra proprio che l'informazione e la politica, in tutt’altre faccende affaccendate, abbiano dimenticato che i problemi del paese e di chi tenta di viverci sono questi. Un'Italia ammutolita e frustrata che riversa la sua rabbia non nelle strade e nelle piazze italiane, come avviene in altri paesi europei colpiti dalla crisi, ma dentro la cabina elettorale restituendo un risultato fortemente e forse positivamente destabilizzante ma subendo in silenzio la violenza di un sistema che preserva e finanzia banche e banchieri e non riversa neanche più le briciole su chi vive nella più completa indigenza.
Ci disturba e ci fa molto arrabbiare sentire politici vecchi e nuovi dissertare su problemi marginali e scontrarsi in scaramucce istituzionali lontane dalla quasi totalità della popolazione italiana, mentre c'è chi non arriva ormai al quindici del mese ed è costretto ad andare a mangiare nelle mense dei poveri perché i padroni stanno imponendo attraverso la riduzione dei salari e delle pensioni, l'aumento dell'età pensionabile, della disoccupazione e della precarietà e il taglio secco di diritti e democrazia.
Ci disturba e ci fa molto arrabbiare il fatto che tutto dipenda dalla immorale gestione del danaro pubblico da parte di coloro i quali conquistati i posti di potere, naturalmente non perdono occasione per schierarsi contro le proteste delle classi meno abbienti cercando di inabissare le loro voci rimanendo in silenzio terrorizzati dalla possibile perdita del potere delle loro burocrazie e soprattutto dall'eventualità che lo tsunami possa finalmente riversarsi anche su di loro.
Auspicando che si possa pervenire alla soluzione delle problematiche che oggi interessano questi lavoratori, rimarremo vigili ed al loro fianco per sostenerli nella protesta e far si che le voci dei lavoratori non vengano coperte da un silenzio assordante.
USB Unione Sindacale di Base
Federazione di Reggio Calabria