Sono mesi, anzi anni ormai, che chiediamo di conoscere i criteri di mobilità del personale, di ristabilire i turni tolti, di riconoscere le giornate di festività infrasettimanali anche a chi lavora in turni, di astenersi dall’applicare la valutazione individuale, di rispettare i diritti sulla malattia e il direttore che fa? … se ne frega … e continua a disporre a suo piacimento senza alcuna disponibilità al dialogo e al confronto.
Invece di parlare di cose importanti sua signoria si degna di convocarci dopo alcuni mesi che non dava udienza, per cambiare l’orario, ovviamente in modo peggiorativo, della pausa pranzo. Perché? Perché manca il lettore di badge alla porta che permette la verifica degli accessi che seppur richiesto ed approvato da mesi non si riesce ad installare. Il direttore ha anche deciso di pagare una guardia giurata che aprirà l’ufficio ma che dovrà restare davanti alla porta sino a che non arrivi un lavoratore. Alla faccia del risparmio e dell’utilità dei suoi interventi.
La discussione sul nulla è durata dieci minuti ma poi c’è voluto quasi un’ora per scrivere il solito verbale che il direttore userà come accordo per dire che i sindacati sono d’accordo con lui … noi non ci stiamo a continuare a contrattare al ribasso che i problemi sono altri e che se il direttore non è disposto a confrontarsi noi non siamo disponibili a firmare alcunché, figurarsi accordi al ribasso.
Il direttore sostiene che i turni non si possano applicare perché la legge lo vieta. Ma se li stanno applicando ovunque … l’Ufficio delle Dogane di Bologna è l’unico Ufficio operativo della DID Emilia-Romagna e Marche che non lavora sui turni… e se poi è così ligio alle leggi dovrebbe dimettersi perché esiste anche una legge che per essere dirigente occorre essere vincitore di concorso pubblico e con assegnazione del posto.
Nessuna menzione, ovviamente, della Nota del 14/11/2013 firmata dal Direttore del Personale delle Dogane, Dott. ARONICA, la quale così recita: “con riferimento al turno di 8 ore è stata ormai individuata la soluzione cui dovranno uniformarsi tutti gli Uffici (orario plurisettimanale con alternanza di settimane lavorative di cinque e quattro giorni)”
Poi si è parlato della produttività e il direttore ha candidamente dichiarato che gli obiettivi assegnati sono palesemente sbagliati a causa di un accertamento di 30 milioni dello scorso anno che ha determinato un aumento della produttività del quatruplo e che comunque lui riuscirà (forse) a farlo “solo” raddoppiare aumentando però altre lavorazioni … e voleva pure che lo ringraziassimo di questo.
Il direttore ha rassicurato che comunque gli obiettivi saranno raggiunti e allora come USB abbiamo detto che, ovviamente, le valutazioni personali delle lavoratrici e dei lavoratori delle dogane di bologna dovranno essere conseguenzialmente tutte positive … Silenzio di tomba.
Ci vorrebbe qualcuno che spieghi ai lavoratori come mai negli ultimi anni i carichi di lavori e gli obiettivi da raggiungere aumentano sempre, mentre il FUA diminuisce sempre!
Lo stillicidio sui lavoratori continua se a bastonare non è il direttore sono i dettami dell’Aran o della Direzione Centrale sui riposi infrasettimanali o il governo che blocca i contratti o prevede la mobilità forzata sino a 50 km … se la misura è colma si deve reagire almeno per un minimo di dignità personale.
Noi il 24 ottobre non solo saremo in piazza a protestare anche a Bologna ma lo faremo all’interno di uno sciopero generale e generalizzato perché crediamo che solo l’unione dei lavoratori può determinare un cambiamento di rotta capace di bloccare il vortice che continua a tritare i lavoratori dipendenti.