c.a. Assessore alle politiche abitative
Riccardo Malagoli
Oggetto: emergenza abitativa, richieste urgenti
Con la presente siamo a riportare la situazione che la città di Bologna sta vivendo.
Gli ultimi dati sugli sfratti riferiscono di come l'emergenza abitativa sia un dato costante nel nostro territorio. E se tante famiglie e persone hanno già perso l'alloggio e vivono oggi nella precarietà, molti stanno la stanno affrontando in questi mesi.
I dati parlano di 13.217 esecuzioni di sfratto richieste agli Ufficiali Giudiziari nel territorio Emiliano romagnolo nel 2012 (Dati Ministero dell'Interno). Le continue notizie sulla stampa indicano sempre di più un quadro in cui l'assenza di soluzioni concrete stanno portando a un clima di sfiducia, spesso di disperazione.
AS.I.A. USB ha in questi mesi lottato perchè le cose andassero diversamente.
Le occupazioni abitative che sfrattati e senza casa hanno portato avanti tra mille difficoltà ne sono la prova, tra cui l'ultima, quella di via Toscana 136, prosegue dall'inizio di aprile.
Lotte che, come Lei sa, hanno sempre provato a raggiungere soluzioni dignitose, ma che un quadro Istituzionale incapace di affrontare il problema non ha permesso.
Abbiamo occupato temporaneamente la Residenza Irnerio a ottobre per raggiungere l'obbiettivo che nessuno degli abitanti rimanesse senza alcuna soluzione.
Abbiamo creato un presidio permanente sotto la Caserma Sani durato quattro mesi, con il quale abbiamo chiesto che il patrimonio pubblico al suo interno (tra cui abitazioni già utilizzabili) venisse riutilizzato , e la manifestazione del 16 maggio che ha provato a riaprire quell'area ha dimostrato come una richiesta più che razionale di riutilizzo di patrimonio abbia avuto come risposta lo schieramento delle forze dell'ordine in anti-sommossa, decisi a difendere lo sfitto e le vendite (che non vanno avanti) contro un corteo che voleva aprire l'area.
Abbiamo bloccato, assieme ai richiedenti asilo che vi abitavano e diverse Associazioni, lo sgombero dei Prati di Caprara e Villa Aldini, raggiungendo un risultato importante, con cui queste persone hanno in autogestione uno stabile in cui abitare con una convenzione ad uso gratuito anzi che essere “fantasmi” in giro per Bologna e altre città, senza casa e senza diritti. Siamo convinti che questa soluzione, utilizzata per una fascia molto debole di popolazione, possa essere estesa a tante altre situazioni, e il riuso del patrimonio sfitto sia una strada da percorrere e che deve vedere un impegno dell'Amministrazione nell'utilizzo di strumenti più incisivi (dall'acquisizione, al blocco della vendita di patrimonio, alla requisizione, a cambi d'uso degli edifici). Lei aveva tacciato queste proposte, più di un anno fa, come un “programma politico”. Oggi appare che queste richieste sono probabilmente le soluzioni più adatte ad affrontare il problema.
Abbiamo fatto, pochi giorni fa, un presidio in Comune per evitare lo sgombero degli Abitanti di Via della Canapa, sette famiglie che, se sgomberate, toneranno ad abitare per strada.
E i picchetti anti sfratto fatti in questi mesi e in queste ultime settimane sono la riprova di quanto l'emergenza si stia allargando, e del fatto che non possiamo avere, come unica controparte, le forze dell'ordine perchè le Istituzioni si tirano indietro.
È ora di dire basta. È necessario affrontare la situazione in modo diverso da come fatto fin'ora. Non è un caso che in pochi giorni il Consiglio Comunale di Genova abbia deliberato di chiedere al Prefetto di bloccare gli sfratti per morosità incolpevole, e che a Roma il neo-sindaco Marino abbia incontrato i Movimenti di lotta per la Casa, annunciando che scriverà al Primo Ministro per richiedere un provvedimento che blocchi gli sfratti per morosità a Roma Capitale.
Chiediamo all'Amministrazione Comunale di mettere in campo gli strumenti che la situazione necessita.
Chiediamo un incontro urgente per affrontare la situazione in maniera diverso. E soprattutto chiediamo che si dia un segnale forte, evitando di creare ulteriori emergenze: moratoria di sfratti, sgomberi e pignoramenti.
Domani Giovedì 18 luglio, in via De Pisis 3 faremo un picchetto anti sfratto, con una famiglia che, se lo sfratto venisse eseguito, rimarrebbe in mezzo alla strada, senza soluzione neanche per i due minori. La invitiamo a portare la sua presenza e a capire personalmente quello che tante famiglie stanno vivendo.
Certi di una sollecita risposta, distinti saluti
p.As.I.A.-USB