Al Comandante Provinciale di Bologna
Ing. Carlo Dall’Oppio
OGGETTO : Corso patenti, O.d.g. n° 127 del 27/02/2018
Con la presente denunciamo il modo con cui si è individuato il personale discente del corso in oggetto, si è infatti disposta la partecipazione d’ufficio della maggior parte dei partecipanti. Non è la prima volta che questo accade, il perdurare di simili procedure sta determinando tra i lavoratori un senso di disagio, alcuni di loro hanno vissuto e vivono queste imposizioni come veri e propri soprusi da parte dell’amministrazione, ci hanno chiesto da più parti un intervento e come sindacato non ci possiamo sottrarre. Chi scrive e tutta la USB in generale, ha da sempre combattuto contro l’obbligatorietà dei corsi, a dimostrazione di questo ci sono vari documenti che nel 2012 resero necessaria una nota esplicativa da parte dell’amministrazione centrale, nella figura dell’allora Direttore alla Formazione Agresta. Ci riferiamo alla n° 11454 del 03/04/2012, nella quale si specifica che la formazione obbligatoria riguarda i corsi “basici” (quali ATP, TPSS ecc. ) e in tutti quei casi in cui il dirigente ravvisi la necessità di aumentare la sicurezza dei lavoratori, quindi corsi finalizzati alla tutela degli stessi, dunque il contrario di quanto si sta facendo, infatti converrà Comandante, che dare il terzo grado a persone poco motivate, meglio, per nulla motivate e forse anche poco portate, diminuisce la tutela dei lavoratori più che aumentarla. Non consideriamo poi che obbligare il personale ad intraprendere certi percorsi formativi è deleterio dal punto di vista del soccorso, si svilisce la figura dell’autista, pensando erroneamente che chiunque ha una patente possa in definitiva farlo. Attenzione che far svolgere questa mansione ad un lavoratore poco motivato, si può mettere a repentaglio la sicurezza dello stesso e del personale trasportato, senza considerare il rischio di danni a terzi. Lei stesso Comandante sentito per vie brevi riferisce che è sua intenzione aumentare il numero degli autisti residenti il più possibile, senza tener conto delle reali esigenze dei singoli distaccamenti, per creare una sorta di serbatoio, mantenendo l’impegno a non spostare nessuno dalla propria sede o turno. Ci permetta di ritenere tale metodo abbastanza opinabile, il rischio è di creare dei turni di autisti, cosa si farà poi: li spediremo in giro per i vari distaccamenti di turno in turno a seconda delle esigenze? Oppure teniamo autisti in sovrannumero, che guideranno ogni tanto alla bisogna, alla faccia della sicurezza. E’ noto che è l’esperienza in primis a determinare la sicurezza in tutti settori, guidare poco equivale a poca sicurezza. Lei ci ha ribadito che la ratio è stata quella della residenza e del possesso del secondo grado, o patente civile, se fatta valere come titolo preferenziale al concorso. Ci permetta ancora di dissentire da questi criteri, la residenza è senza dubbio un criterio sperequativo essendo il nostro un Corpo Nazionale e quindi la rispediamo al mittente rifuggendone la logica, poi il patentato di secondo grado può legittimamente non voler proseguire il suo percorso formativo come autista, avendo magari da subito smesso di guidare mezzi pesanti e non ritenendosi particolarmente portato a guidare un mezzo pesante in sirena, seguendo questo ragionamento poi dovremmo in futuro prendere i secondi livelli NBCR e costringerli al terzo livello? o prendere i SAF 1B costringendoli a prendere il 2A e il 2B? I TAS 1 li costringiamo a fare il corso TAS2? Dove andremo perseguendo queste logiche? Parliamo ora di chi invece aveva la patente civile nelle categorie C-D-E che in modo legittimo hanno fatto valere all’atto della domanda del concorso, la patente magari presa molti anni fa, con poche ore di guida, nella consapevolezza di non dover poi diventare autista del Corpo Nazionale, in quanto il bando non riportava alcuna indicazione in proposito. Discorsi quali: il titolo ha dato una preferenza, ora si esige la contropartita, sono nulli dal punto di vista legale, errati per i motivi sopra elencati. Con la presente Comandante la diffidiamo da intraprendere azioni disciplinari nei confronti di chi dovesse giustamente rifiutarsi di partecipare a questo corso, o nei confronti di chi giustamente ha organizzato il suo tempo, la sua vita privata senza considerare di transitare in modo obbligato ad orario differito. Questo corso lo ripetiamo, deve essere diretto solo a chi ne faccia espressa richiesta e si senta pronto ad intraprendere un ruolo fondamentale come è quello dell’autista di mezzi pesanti.
Certi di un Suo riscontro porgiamo distinti saluti.