Venerdì 24 giugno le strade del centro di Avellino sono state attraversate da un folto e molto combattivo corteo a cui hanno partecipato i lavoratori della “Antonio Capaldo spa”, della SVA e delle altre cooperative collegate alla Capaldo, ma anche lavoratori, cittadini e sindacalisti provenienti da Napoli, Salerno, Roma e dalla stessa città di Avellino.
A sostegno della vertenza hanno partecipato anche dipendenti del Ministero del Lavoro provenienti dalle DTL di Avellino, Salerno, Roma.
Tutti a gran voce hanno richiesto la rimozione del Direttore della DTL di Avellino. L’ing. Renato Pingue, a causa del suo comportamento professionale non istituzionale sbilanciato a favore dell’ azienda in questione che, lo scorso gennaio, ha assunto il figlio con contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno e questo proprio mentre era in corso l’accertamento ispettivo da parte degli ispettori della DTL e la G.d.F.
Il Direttore della DTL di Avellino, ovviamente, non ha potuto ostacolare l’ispezione condotta in congiunta con la G.D.F. e iniziata sotto un’altra Direzione, salvo però, con l’attiva collaborazione di un sindacato “giallo” imporre - per il tramite dei suoi subalterni - un accordo devastante dei diritti e della dignità dei lavoratori coinvolti, accompagnato dalla rinuncia da parte degli stessi a qualsiasi rivendicazione sul pregresso. Un accordo “piroetta” a totale favore dell’azienda che la USB non ritiene legittimo neppure sul piano tecnico.
Dopo dieci anni di pressoché totale assenza di controlli ad Avellino e provincia - come si evince dallo stesso esposto contro l’USB P.I. affidato dall’ing. Pingue allo studio legale Freda (lo stesso a cui usualmente si rivolge la ditta A. Capaldo spa), sotto la sua direzione i lavoratori vengono finalmente “tutelati” con il dimezzamento delle retribuzioni e mettendo una pietra tombale sopra i loro diritti pregressi.
Contro tutto questo e per rivendicare “lavoro diritti e dignità” venerdì scorso per l’intero pomeriggio e fino a sera inoltrata si è snodato il corteo dell’USB per le strade di Avellino sostando a lungo nei pressi delle sedi istituzionali, dal Comune alla Prefettura, per denunciarne la colpevole indifferenza.
Durante la manifestazione vivissimo è stato il ricordo di Nicola D’Amelio, il lavoratore della SVA che in questi lunghi mesi di lotta è stato un punto di riferimento per i suoi compagni e che ha avuto un malore mentre stava concludendo il suo intervento all’assemblea nazionale della logistica, tenutasi a Bologna il 12 giugno. Purtroppo Nicola non ce l’ha fatta ma il suo coraggio, la sua determinazione nel rivendicare i diritti propri e dei suoi compagni di lavoro, calpestati non solo dal padrone ma anche dalle istituzioni preposte alla loro tutela e, in particolare, la sua infinita tenerezza non saranno dimenticati.
Roma, 30 giugno 2016
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.