L’Organizzazione Sindacale USB esprime la sua ferma contrarietà alla decisione presa dal Comune di Ancona che , recependo la L.R. 3/2018, apre le porte delle scuole a nonni volontari. Nulla contro il volontariato e lo scambio generazionale ma il bando lascia perplessi.
Sorprende l’idea di affidare momenti educativi, indirizzati ad una utenza così delicata, a volontari che, per quanto animati da buone intenzioni, non abbiano maturato nel corso della vita le competenze educative per rapportarsi con la dovuta sensibilità ed accuratezza anche con bambini che vivono situazioni di handicap ed emarginazione sociale.
A maggior ragione questi bandi comunali per ultrasessantenni escono proprio nel momento in cui la L. 205/2017 (ex. Iori) mette in discussione le carriere quasi ventennali di educatori che pur avendo dato vita ai servizi hanno visto annullare,con una legge retroattiva, le loro qualifiche di 20 anni. Ad oggi le vecchie qualifiche rilasciate da corsi promossi dalla Regione, le Lauree in Psicologia, Scienze Sociali ed altre attinenti non sono più sufficienti per accompagnare minori diversamente abili nel loro percorso di crescita.
Gli operatori di settore, al solo fine di conservare il posto di lavoro, saranno costretti a frequentare corsi universitari a pagamento che non rilasceranno titoli equipollenti all’unico corso di Laurea riconosciuto, la Laurea in Scienze dell’Educazione.
Da una prima lettura del Bando che contestiamo, è evidente come le due realtà stridano tra loro e alimenti il timore che in una logica di risparmio, si vada ad intaccare la qualità dei servizi,servizi garantiti dalla professione educativa che deve ritenersi centrale nella nostra società e per la quale servono persone formate,preparate e ben retribuite.
USB Ancona