Durante la campagna elettorale la coalizione che sosteneva Pisapia aveva assunto un impegno così riassumibile:” Basta precarietà nelle politiche occupazionali del Comune di Milano, per rispondere alle esigenze di Servizi Pubblici di qualità per i Cittadini e di miglioramento nelle proprie condizioni di lavoro da parte dei Dipendenti dell’Ente, soprattutto nei Servizi alla persona, massacrati dalle politiche “antisociali”della precedente Amministrazione”.
Un impegno importante, perché il “vento può cambiare davvero” soltanto con un’inversione di tendenza sul terreno del contrasto alla precarietà dilagante, rifiutando i tagli alle risorse per gli Enti locali che si traducono inevitabilmente in un taglio dei Servizi Sociali.
Oggi, questa Amministrazione non sembra voler concretizzare quell’impegno.
Di fronte ad una ripresa di iniziativa dei Lavoratori precari del Comune di Milano, che USB sostiene con convinzione, le risposte dei rappresentanti dell’Amministrazione (Assessore e Dirigenti) sono timide, incerte e largamente insoddisfacenti. Oscillano tra l’assenza di risorse e la “normativa vincolante”.
Per dare una risposta innanzitutto, alla domanda di lavoro stabile dei Precari, al miglioramento delle condizioni di lavoro dei Dipendenti a tempo indeterminato e di qualità dei Servizi dell’Utenza, occorrono decise scelte politiche.
In primo luogo rimettendo in discussione il “piano per le politiche occupazionali” dichiarato dall’Assessore Tabacci che, con l’alibi delle esigenze di Bilancio, offre “zero occupazione” e quindi un taglio pesante a tutti i Servizi.
In secondo luogo l’Amministrazione deve rivendicare il superamento della precarietà nei rapporti di lavoro, coordinandosi con altre Amministrazioni Locali; nei confronti del Governo è necessario esigere una deroga al Patto di stabilità, in base ad una vera e propria “Clausola di Emergenza”. Il Comune di Milano in parte lo ha già fatto per il Personale dei Servizi all’Infanzia con le Amministrazioni di Firenze, Bologna e Torino. Questo non solo va rafforzato, ma deve essere esteso a tutti i Servizi definiti ”infungibili ed essenziali”, presenti in tutti i Settori dell’Ente.
Occorre forzare una normativa che diventa sempre più soffocante rispetto all’autonomia degli Enti Locali ma in un quadro ancora contraddittorio che offre spazi di iniziativa.
Come USB ha puntualizzato ripetutamente nei recenti incontri con l’Amministrazione, i cosiddetti tavoli tecnici, la recente Legge di stabilità, reinterpretata per rispondere alle osservazioni della Corte dei Conti, afferma che i rapporti di lavoro a tempo determinato NON sono conteggiabili nel limite del 20% delle assunzioni possibili rispetto al turn over del Personale dipendente.
USB ha richiesto, inoltre, la proroga di tutte le graduatorie esistenti,
- tenendo conto che ogni anno molte Educatrici dei Servizi all’infanzia passano allo Stato, tra Enti Pubblici e a livello nazionale è necessario concordare il riconoscimento di pari integrazione dei posti di lavoro non riconducibili a vincoli o “patti di stabilità”. Questo sarebbe utile non solo alle Scuole ma libererebbe posti di lavoro disponibili negli altri Settori
- occorre programmare percorsi di stabilizzazione del precariato con procedure concorsuali riservate dopo tre anni di servizio
- anche per consolidare il lavoro stabile e nuove assunzioni, si devono avviare percorsi di reinternalizzazione dei Servizi privatizzati
Non solo. Esistono esempi di Enti locali che procedono seccamente alla proroga dei contratti a tempo determinato. Il Comune di Torino, nei giorni scorsi, ha deliberato una proroga del contratto fino al 29 giugno 2012 per 300 Educatori ed Educatrici.
Inoltre esiste la possibilità del corso-concorso come strumento di stabilizzazione dei Lavoratori Precari. L’ultimo è stato utilizzato dal Comune di Milano nel 2000.
Infine, occorre saper ascoltare ciò che i Precari dicono e scrivono. Esiste una piattaforma del “Comitato Precari” del Comune di Milano che ha indicato strumenti per regolarizzare i precari e risorse possibili per finanziare questa operazione.
USB ha formulato una propria proposta che raccoglie anche quelle rivendicazioni.
E’ necessario un monitoraggio su tutti i contratti a tempo determinato ed analoga operazione per individuare con certezza le diverse tipologie contrattuali - interinali, Co.Co.Pro, Cooperative sociali ed altri ancora, probabilmente molto più numerosi di quanto l’Amministrazione ha dichiarato all’ultimo tavolo di trattativa; bisogna unificare ciò che la frammentazione dei rapporti di lavoro ha diviso negli anni precedenti; è necessario procedere con la formazione di una graduatoria unica per soli titoli che contino per l’assunzione a tempo indeterminato; bisogna disporre il prolungamento dei contratti in essere che non hanno maturato oggi i tre anni fino a tutto il 2012 per poter consentire la successiva regolarizzazione del posto di lavoro ed impedire ora che DALLE PROSSIME SETTIMANE NUMEROSI PRECARI VENGANO LASCIATI A CASA PER SCADENZA CONTRATTUALE.
Su questo insieme di obiettivi, con il coinvolgimento di tutti/e i/le Lavoratori/trici del Comune, USB si impegnerà per costruire la mobilitazione più adeguata ed efficace per ottenere risultati significativi.
Unione Sindacale di Base
Comune di Milano