PALAZZO A ROMA: L’AMMINISTRAZIONE RAGGI GLI APRE L’AUTOSTRADA PER IL CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO E GARANTIRE LA RENDITA IMMOBILIARE!
Leggete quello che sta accadendo sotto gli occhi di tutti e nell’assoluto silenzio.
I soggetti sono: A) INVESTIRE SGR; B) EDIZIONE PROPERTY; C) REGIA SRL; D) IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI, E) IL COMUNE DI ROMA.
Bisogna rappresentare che INVESTIRE SGR ha un assetto proprietario composto con: il 50,2 % di Banca Finnat e l’11,6% a Regia srl, oltre la Fondazione Cariplo, Cassa di previdenza dei Geometri, ICCREA Banca SpA e Fondazione C.R. di Forlì.
In questa storia INVESTIRE SGR è stata delegata dallo Stato alla gestione di una parte del patrimonio immobiliare pubblico tra cui l’antico sito a Roma in Palazzo di Piazza Augusto Imperatore (vicino all’Ara Pacis) che decide di vendere ad un prezzo conveniente a EDIZIONE PROPERTY, il cui 20% delle azioni sono detenute da REGIA srl.
Chi è REGIA SRL: è la holding del gruppo Benetton il cui AD è Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton e consigliere di Banca Finnat e Investire SGR.
IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI ha un ruolo importante perché ha rinunciato alla prelazione dell’immobile in questione permettendo la vendita alla famiglia Benetton.
IL COMUNE DI ROMA, sempre vicino ai poveri e bisognosi, si è attivato immediatamente per provvede a dare seguito alla richiesta di cambio di destinazione d’uso ad alberghiero ed in soli sei mesi ci riesce.
Fondamentalmente Benetton ha venduto a se stesso con l’aiuto della Pubblica Amministrazione.
Non si dica che in Italia la pubblica amministrazione non funzioni.
Sarà importante conoscere l’Ufficio che ha curato il procedimento amministrativo di cambio di destinazione d’uso per conto della famiglia Benetton perché va sicuramente premiato per la celerità.
L’AS.I.A. USB ha già dato mandato all’Avv. Vincenzo Perticaro al fine di denunciare tale vicenda per chiedere lumi su come possano accadere simili cose nel nostro paese nel silenzio di tutti.
Portiamo ancora una volta all’attenzione la necessità di porre all’ordine del giorno la lotta per fermare i processi speculativi che hanno stravolto il tessuto sociale di Roma.
Vogliamo ricordare i regali che l’Amministrazione comunale ha fatto in passato (vedi il caso del palazzo di via del Velabro finito in mano alla Fendi) e che, come dimostra il caso in questione, continua a fare, rinunciando alla valorizzazione sociale del patrimonio pubblico e a mettere in atto una politica per la casa, in una città dove garantire il diritto all’abitare è una delle prioritarie emergenze.
Un’Amministrazione che si preoccupa di favorire i profitti dei ricchi e che lascia nell’oblio i poveri.
ASIA-USB ROMA