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BENI CULTURALI E TURISMO: IL MINISTRO FRANCESCHINI APPLICA LA RIFORMA DELLA P. A. DEL GOVERNO RENZI AI LAVORATORI DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO. LE POLITICHE DI spending review DEVASTANO IL PATRIMONIO CULTURALE.

Roma,

BENI CULTURALI E TURISMO: IL MINISTRO FRANCESCHINI APPLICA LA RIFORMA DELLA P. A. DEL GOVERNO RENZI AI LAVORATORI DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO. LE POLITICHE DI spending review DEVASTANO IL PATRIMONIO CULTURALE.

 

Oggi, abbiamo ribadito al Ministro la nostra preoccupazione e indignazione in merito alle sue esternazioni pubbliche nei confronti delle lavoratrici e lavoratori dei beni culturali che hanno continuato a seminare “odio” nei riguardi dei dipendenti pubblici. Inoltre abbiamo riconfermata la nostra contrarietà alla proposta “delirante” di modificare la normativa sul “diritto di sciopero” per inserire l'apertura dei luoghi culturali all'elenco dei servizi pubblici essenziali.

 

Nelle linee guida della riorganizzazione del nostro Ministero sono previsti:

 

Ulteriori tagli al bilancio, al personale dirigente e non dirigente;

Accorpamento delle Soprintendenze, Direzioni generali, Archivi e Biblioteche, per le quali sono previsti “poli bibliotecari” comprendenti le biblioteche operanti nel territorio comunale prevedendo che siano le due biblioteche nazionale centrali di Roma e Firenze a svolgere le funzioni;

Rafforzamento delle funzioni di coordinamento delle Direzioni regionali, fonti di “potere” e stazioni appaltanti per i lavori pubblici;

Nessuna programmazione per la TUTELA, visto che non è STATO FATTO alcun riferimento a tutto quel personale di indiscussa professionalità tecnico-scientifica, risultato idoneo al concorso per la riqualificazione per i passaggi dalla II area alla posizione economica ex C1;

Nessuna proposta di modifica della legge sul CEDOLINO UNICO che non consente ai lavoratori di percepire i dovuti emolumenti entro il mese successivo alle prestazioni lavorative rese, con ritardi quasi annuali;

Esternalizzazioni e Privatizzazioni di attività e funzioni pubbliche; Mobilità coatta del personale;

Demansionamento del personale in esubero, anticamera del licenziamento; Aumento del precariato nel Ministero, nessuna assunzione in pianta stabile; “Assunzioni” solo a tempo determinato con contratti di lavoro atipici (formazione, tirocinio) senza diritti;

“Assunzioni politiche” esterne alla nostra Amministrazione.

 

 

NO ALLE PRIVATIZZAZIONI

NO ALLE ESTERNALIZZAZIONI

NO ALLA MOBILITA’

SI ALLE REINTERNALIZZAZIONI DEI SERVIZI PUBBLICI

NO ALLA SPENDING REVIEW