Questa mattina una rappresentanza degli ex lavoratori Urbe, in attesa da 9 anni di essere assunti dall'azienda municipalizzata dei rifiuti, hanno occupato insieme a USB la sede Ama di via Calderon de la Barca.
Per i lavoratori licenziati dall'Istituto di Vigilanza, il Comune di Roma aveva avviato la ricollocazione nelle aziende del Comune. Per alcune decine di loro il percorso di assunzione in Ama si è interrotto ad un passo della firma del contratto. Dopo 18 mesi di esperienza professionale nel settore presso la Multiservizi, Ama ha infatti bloccato tutto con la promessa di ricollocazione non appena fossero riprese le assunzioni.
Oggi si torna ad assumere e Ama impone il limite temporale di 3 anni per il riconoscimento della professionalità acquisita per Ama. Passeranno quindi i lavoratori della Multiservizi, impiegati attualmente nell'appalto delle utenze non domestiche, ma non i lavoratori ex Urbe che aspettano da quasi un decennio. In tutto questo, Cgil, Cisl, Uil e Fiadel non hanno accettato la proposta di modificare il criterio dei tre anni. Per loro i lavoratori ex Urbe non hanno diritti.
In questi anni il consiglio comunale si è espresso all'unanimità impegnando la giunta a valutare tutti i percorsi possibili per la loro ricollocazione. Cosa assai difficile con il blocco delle assunzioni imposto dalla Riforma Madia, ma ora che si torna ad assumere il loro diritto non può essere calpestato e cancellato con un colpo di spugna.
Il diritto al lavoro non ha scadenza. Azienda e Comune intervengano nell'immediato per tener fede agli impegni assunti.
USB Federazione di Roma
6-11-2020